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La clinica cardiologica Sant'Anna Hospital a Catanzaro

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CATANZARO – Si dimettono nove medici e il Sant’Anna Hospital di Catanzaro, clinica cardiologica d’eccellenza regionale, cade di nuovo nell’incubo della chiusura, dopo le ripresa delle attività ambulatoriali e specialistiche, oltre che degli interventi, sancita a dicembre con grande sollievo di dipendenti e pazienti.

Una tranquillità che è durata poco, visto che venerdì – dopo la notizia dell’atto di citazione della Procura della Corte dei conti per un presunto danno erariale da 17 milioni di euro – la tensione è salita fino al punto da far buttare la spugna ad un nutrito gruppo di medici. Dalla sospensione alla chiusura il passo sarebbe breve, ma la politica avrebbe dovuto imparare che prevenire è meglio che curare. Ed ecco che il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, ha già bussato alla porta del governatore Roberto Occhiuto, proprio ieri si sono confrontati sul Sant’Anna Hospital discutendo, in particolare, delle nuove preoccupazioni che riguardano il presidio del capoluogo.

Occhiuto ha assicurato che incontrerà a breve la struttura commissariale per avere il quadro più dettagliato dei problemi del Sant’Anna. Subito dopo il primo cittadino e il presidente si vedranno per individuare le eventuali soluzioni. Abramo ha ringraziato Occhiuto per la sensibilità e l’immediata disponibilità dimostrate.

Non mancano le stilettate dei partiti, e dei candidato sindaco di Catanzaro, come Valerio Donato che in «Non posso e non voglio entrare nel merito degli errori e delle responsabilità, anche individuali, che hanno portato alla crisi del Sant’Anna e all’attuale situazione di incertezza – afferma Donato -. Dico solo che l’ondata di solidarietà che si è registrata in città verso i dipendenti e i professionisti che si sono battuti per la salvezza della struttura non ha trovato una risposta forte da parte delle istituzioni. Se c’è ancora uno spiraglio in questa dolorosa vicenda, e io ritengo che esista, bisogna cercare di tenerlo aperto. Il presidente Occhiuto, che è anche Commissario straordinario della Sanità, può e deve intervenire. Altrimenti, tutti i discorsi su “Catanzaro Città della Buona Sanità” lasceranno il tempo che trovano. Una via d’uscita deve comunque esserci per un’eccellenza sanitaria che ha assistito negli anni migliaia di calabresi, evitando un’ennesima emorragia sanitaria verso altre regioni, soprattutto in campo cardiologico e cardiochirurgico».

«Abbiamo difeso il Sant’Anna come polo di eccellenza e modello operativo per aver salvato migliaia di vite umane. Pensavamo che la questione fosse limitata solamente al mancato o ritardato pagamento delle somme dovute, ma oggi, invece, si apprende di altre questioni rilevanti sotto l’aspetto contabile e no – afferma anche il commissario regionale della Lega, Giacomo Saccomanno -. In questo difficile contesto, però, nessuno sta pensando ai tantissimi pazienti che, nella indicata struttura, venivano accolti e gli veniva prontamente salvata la vita. I pazienti calabresi hanno il diritto di potersi curare nella normalità».

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