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Totò Femia durante la gara

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BADOLATO (CATANZARO) – Antonio Femia, 74 anni, nato a Badolato, ha corso nei giorni scorsi il XIX Palio Fiorentino arrivando primo di categoria con il tempo di 45’ 50” alla media di 4.35min/km. Ha vinto il titolo di Campione Toscano Fidal. A 56 anni aveva fatto 35’ 20” sui 10 km a Lastra a Signa, 1.16’39” sulla mezza maratona a Scandicci e 2.52’11” in maratona a Firenze.

Il maratoneta, è in forze all’Isolotto Apd dall’anno 2000. Le sue recenti vittorie sono state accolte con soddisfazione, dai suoi amici non solo a Badolato ma in tutto il comprensorio, dove è conosciuto per aver partecipato a tutte le manifestazioni sportive che si svolgono nel comprensorio del soveratese, tra cui la Strabadolato, gara su strada, che per oltre un ventennio l’ha visto vincitore e protagonista per la sua categoria.

Ma chi è Totò Femia? Mimmo Lanciano, dell’Università delle Generazioni. fa luce sul personaggio: «Totò è il nostro campione, è stato immortalato in prima pagina sulla carta stampata che racconta la XIX edizione di “Corri la vita”, manifestazione che promuove la raccolta di fondi per progetti dedicati alla prevenzione e cura del tumore al seno. Di Totò Femia – prosegue Lanciano – mi preme sottolineare i suoi valori umani, sociali e religiosi, fa parte della congrega di S. Caterina. Un personaggio che l’Università delle Generazioni ha dichiarato essere un “Gigante della Calabria” e come tale è stato premiato nel 2019, assieme ad altri che, pur vivendo una vita semplice ed apparentemente ordinaria, dimostrano di essere straordinari e “fuori dal comune conformismo” per quanto da sempre si prodigano per il territorio e la società. Senza risparmiarsi».

Tra l’altro nella motivazioni di tale prestigioso premio, si legge: «Antonio Femia è l’emblema della generazione che ha contribuito attivamente a fare i grandi movimenti della contestazione del 1968 e degli anni seguenti. Da maratoneta vince quasi tutte le gare di categoria ed è grande esempio di tenacia e di disciplina umana e sportiva per i giovani».

Lanciano ricorda l’amico d’infanzia: «Conosco Totò Femìa da oltre 65 anni, fin dagli anni della nostra infanzia serena. Infatti, con lui, con il simpaticissimo cugino Vincenzo Femìa, e con tanti altri vispi bambini, provenienti dal borgo antico di Badolato Superiore, ho trascorso tutte le estati fino ai 12 anni a Cardara, la mia contrada di nascita».

Racconta Femia, il protagonista della storia: «Ora sono in pensione e continuo a fare volontariato, vicino a chi soffre. E mi godo i miei nipotini. Ma sono rimasto sempre un autentico sportivo. La mia passione, non deve farmi passare come Superman, ma è solo amore per la salute, per la qualità per la vita e la gioia di vivere. Come sempre con il mio borgo di Badolato nel cuore».

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