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Più di 25 anni fa per lavoro andavo a Genova, per tenermi sveglio compravo una confezione di Pocket coffee, alla stazione di Paola per il viaggio di andata e in quella di Genova Brignole per il ritorno. Ma la sorpresa era che in Calabria la confezione era di 3 praline, mentre con lo stesso prezzo (già stampigliato) in Liguria di praline ne trovavo 4… Mi son sempre chiesto il perché di questo trattamento. Ora da qualche mese mio figlio lavora in Lombardia e gli ho chiesto: «Ma l’Internet che avete a Milano è uguale a quello che abbiamo noi a Cosenza?».
Lascio a lui la parola…
 
«E’ STATO MEGLIO PERDERTI CHE NON AVERTI MAI INCONTRATO» è la frase che si dice spesso quando ci si lascia, aforisma che ci porta ad un dilemma filosofico più grande: è meglio conoscere una cosa che non si potrà avere o non conoscerla affatto? Questa non è filosofia ma realtà.
Realtà, appunto, e consapevolezza. Vorrei dare una risposta alla domanda di mio padre: i cosentini sono fortunati a non aver mai scoperto, sul proprio smartphone, fra quanto tempo passerà il prossimo bus, oppure a non aver mai partecipato ad un’asta online a tempo, o mai visto l’ip tv… Almeno non saprenno cosa si sono persi se si concretizzerà quanto prospettato da alcuni esperti (cfr https://blog.panorama.it/hitechescienza/2012/04/04/e-se-internet-si-spegne/). E mentre i milanesi per anni, hanno sciolto i capelli al vento sulla spider decappottabile provando l’ebbrezza della velocità sulle autostrade del web, presto –  se non si ricorre ai ripari – non avranno più di che vantarsi. Viaggiare oggi sul web è contrassegnato dal bollino nero, come nell’esodo estivo. L’internet dei milanesi (ma anche di altri) si potrebbe ammalare, i sistemi non riescono più ad esaudire le richieste… Ci hanno parlato di rivoluzione di internet ma i cosentini (e i calabresi), forse, non la conosceremo mai; è come la Salerno-Reggio Calabria: ci hanno per anni promesso le 3 corsie mentre in realtà si è trattato soltanto di un allargamento e di una corsia di emergenza… Insomma ritornano in voga i vecchi proverbi: «occhio non vede, cuore non duole».
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