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Il borgo di Malvito

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MALVITO (COSENZA) – “Malvitoso” e “str… o”. Sono solo due delle offese che sono costate una querela al direttore responsabile di Radio Cafè con sede a Padova, e al conduttore Alberto Gottardo, che la mattina del 26 febbraio scorso, durante il programma “Morning Show”, ha pensato di telefonare in diretta all’utenza privata del sindaco di Malvito, Pietro Amatuzzo, per una sua ordinanza, ritenuta “anti-veneti e lombardi”.

Un’ordinanza che, lo ricordiamo, era stata emessa il 24 febbraio scorso, a tutela e prevenzione della salute pubblica, e vietava l’ingresso nel territorio del Comune di Malvito a coloro che avevano sostato o transitato in Lombardia e Veneto. Un’ordinanza poi parzialmente revocata e adattata al DPCM in materia, che, a sua volta, vietava l’allontanamento dei residenti dalle cosiddette “zone rosse”. E tale provvedimento, fra i primi del genere, sin dal principio, ha suscitato un vespaio sui media locali e nazionali, nonchè un gran clamore tra gli organi di stampa.

ASCOLTA LA PUNTATA DI “MORNING SHOW” DEL 26 FEBBRAIO

Non è stato sufficiente, infatti, per Amatuzzo e la sua giunta giustificare l’ordinanza a titolo preventivo e cautelativo, e non è bastata la revoca a fermare la giostra mediatica. Non sono bastate nemmeno le condizioni di salute del sindaco, in quel momento allettato con la febbre, a limitare gli attacchi di razzismo e le ridicolizzazioni. Tant’è che protagonista della telefonata di Radio Cafè, è stata la moglie, colta di sorpresa e in palese imbarazzo, davanti ad un sarcasmo sottile che si è spinto fino all’assurda ipotesi di sintomi da coronavirus e di offerta caritatevole dell’invio di un tampone dal veneto, da somministrare al marito, per l’eventuale diagnosi. A voler sottolineare, forse, il genio di un destino cattivo e beffardo.

Ma con il senno del poi, al sindaco Amatuzzo, non può non essere riconosciuta una certa lungimiranza, alla luce di quelle che successivamente sarebbero state le misure rigide e di contenimento adottate dal governo, su scala nazionale. Così, mentre adesso Amatuzzo continua a combattere nonostante altri recenti problemi di salute, abbraccia la sua causa anche il sindaco di Fagnano Castello, nonché suo avvocato, Giulio Tarsitano, a dimostrazione di una forte solidarietà tra sindaci e comuni vicini.

E se è vero che sulla vicenda della telefonata, divenuta poi virale sui social, saranno gli organi giudiziari e le autorità competenti a verificare e giudicare quanto accaduto, non si può però non sottolineare come anche una pandemia mondiale non sia riuscita a cancellare, in nome dell’unione nazionale, l’antica antitesi di pregiudizio tra il nord e il sud Italia. È triste e scoraggiante notare, come oggi più che ieri, questa discrasia sia terreno fertile per satire ed ironie, politiche e sociali che, a volte, non si preoccupano di avere riguardo e rispetto per l’immagine, la sensibilità.

m. a. r.

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