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Ciccio De Rose e Renzo Castagnini

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LASCIATE stare Matteo Brunori bomber rosanero della promozione del Palermo in serie B. Non è parente di Dario il cantautore di Cosenza. Guardate invece a San Fili, borgo alle porte dell’Atene di Calabria proprio dove Brunori musico vive, crea e compone. E’ su quel campo che ha esordito Francesco De Rose, nome e cognome bruzio per antonomasia, classe 1987. In quella squadra di periferia fu notato dal Cosenza Ciccio “Polpaccio” De Rose. Polpaccio per le dimensioni fisiche come ricorda qualche coetaneo che lo vedeva allenarsi in piscina. Il capitano del Palermo ha in tabella 5 campionati nel Cosenza e una promozione in Lega Pro prima di girovagare per Lecce, Reggina (con gli amaranto anche un’altra promozione in B), Barletta e Matera con una puntata al nord a Bolzano. La fascia fa parte del successo dell’altra sera raggiunta in mondovisione.

E nel successo delle Aquile targato Cosenza come dimenticare il direttore sportivo Renzo Castagnini architetto della squadra che ha trionfato alla finale play off. Eroe indimenticabile del team silano che conquista la B dopo un quarto di secolo da giocatore cercato con decisione dal seminatore d’oro Gianni Di Marzio per quel successo indimenticabile. Da dirigente ha anche ricoperto i ruoli di direttore sportivo e direttore generale del Cosenza. A Palermo si deve a lui la scelta dell’allenatore vincente Baldini.

L’anno prossimo in serie B sarà Cosenza-Palermo. E a De Rose si raccomanda: niente gol da ex. Per il momento auguri ai rosanero.

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