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Carabinieri impegnati nella ricerca di sostanze stupefacenti

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COSENZA – Un pacco con dentro oltre due chili di sostanze stupefacenti è l’eredità del rocambolesco inseguimento avvenuto sabato sulla Statale 107 (LEGGI). A ritrovarlo, quando le tenebre hanno fatto largo al giorno, sono stati i carabinieri già impegnati nella caccia ai due fuggitivi, un uomo di 30 anni, P.P., e la trentaquattrenne A.P., che poche ore prima avevano eluso un posto di blocco lanciandosi in una folle corsa, prima motorizzata e poi a piedi, con l’intento di sfuggire a quel controllo.

Il loro obiettivo, dunque, potrebbe essere stato proprio quello di sbarazzarsi di quel carico ingombrante, ma per quanto probabile si tratta solo di un’ipotesi, almeno per il momento. Non a caso, l’attribuzione di quella droga in termini di proprietà è ancora in bilico proprio in virtù del ritrovamento avvenuto in un momento successivo, ma è chiaro che tutti i sospetti investigativi convergono su questa pista.

Quasi certamente, quella notte la coppia percorreva la Silana-Crotonese di ritorno da una località jonica, e con alto margine di probabilità, la gazzella dell’Arma posizionata all’altezza del cimitero cosentino a fari spenti non era lì per caso. Aspettava proprio loro. L’auto su cui viaggiavano una Volskwagen modello Golf, è ancora sotto sequestro mentre lo stupefacente è stato affidato ai laboratori della polizia per le analisi di rito.

Al momento, l’accusa nei confronti dei due indagati è di resistenza a pubblico ufficiale, ma ben presto potrebbe aggiungersi anche quella di detenzione e spaccio.

Dopo aver forzato il posto di blocco, il trentenne alla guida e la sua compagna di viaggio hanno abbandonato l’auto in una piazzola di sosta per proseguire la fuga ai piedi. I carabinieri li hanno inseguiti anche nella campagna circostante avvolta nel buio e resa ancora più impervia dalla fitta vegetazione e dalla presenza di un fiumiciattolo. Proprio le condizioni ambientali hanno favorito i due fuggitivi che, quella sera, riescono a far perdere le loro tracce, rendendosi invisibili anche a un elicottero che cerca di localizzarli dall’alto.

Nel veicolo abbandonato poco prima, però, c’erano tutti i loro effetti personali, circostanza che ha consentito agli investigatori di poter fare subito luce sulle loro generalità.

Anche per questo motivo, insomma, i due si sono presentati poi in caserma accompagnati dal loro difensore di fiducia, l’avvocato Mario Scarpelli. In quella sede, non hanno inteso rispondere alle domande dei carabinieri. L’inchiesta è coordinata dal pm Donatella Donato.

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