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COSENZA – Dalle prime ore dell’alba è in corso un’operazione della polizia e della Guardia di finanza di Cosenza finalizzata all’applicazione della confisca, prevista dal Codice antimafia, di beni, assetti societari e rapporti finanziari per un valore di circa 22 milioni di euro.

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I beni, fa sapere la polizia di Cosenza, sono riconducibili a Giuseppe Borrelli, imprenditore di Altomonte operante nell’area dell’alto Ionio cosentino, nel Cassanese e nella Sibaritide, ma anche a Roma e zone limitrofe.

CHI È GIUSEPPE BORRELLI

L’imprenditore originario di Altomonte, ritenuto dagli inquirenti vicino alle cosche operanti nella Sibaritide e destinatario di due interdittive antimafia, nello scorso mese di dicembre era stato arrestato insieme ad altre sette persone accusate, a vario titolo, di traffico e smaltimento illecito di rifiuti e di truffa in un’inchiesta della Dda di Roma.

Il sequestro ha riguardato la totalità delle partecipazioni di 11 società, con sedi rispettivamente ad Altomonte, Roma, Cassano allo Ionio, San Lorenzo del Vallo, attive in diversi settori merceologici, e in particolare, nella raccolta, stoccaggio, trasformazione e smaltimento di rifiuti, edilizia specializzata, torrefazione, trasformazione e commercializzazione, all’ingrosso e al dettaglio, di caffè e prodotti affini, supermercati, compravendita immobiliare, servizi pubblicitari e marketing, compravendita e noleggio di autovetture e veicoli in generale e da corsa, produzione di birra artigianale con somministrazione e ristorazione, costruzioni di edifici residenziali e non, trasporto di merci su strada, assunzione di appalti pubblici e privati per la progettazione e costruzione di opere, fabbricazione e messa in opera di prodotti bitumosi.

Sigilli anche a 58 veicoli industriali e non, anche di grossa cilindrata, nella disponibilità del compendio aziendale e una villa di circa 400 mq, con annesso opificio e 90 rapporti finanziari.

Il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca è stato adottato dal Tribunale di Catanzaro nell’ambito del procedimento di prevenzione avviato con la proposta di applicazione della misura di prevenzione personale e di quella patrimoniale della confisca, sulla base delle indagini di natura economico-patrimoniale finalizzate a verificare la provenienza dell’ingente patrimonio riferibile al destinatario e la sproporzione rispetto ai redditi dichiarati e alla attività lavorativa.

Le indagini hanno riguardano le vicende patrimoniali e imprenditoriali, direttamente e/o indirettamente riconducibili a Giuseppe Borrelli, già in passato colpito da provvedimenti interdittivi antimafia, irrogati dal Prefetto di Cosenza nel 2016. Il procedimento di prevenzione, volto alla verifica della sussistenza dei presupposti per l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale, è ancora in corso.

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