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La Questura di Cosenza

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Blitz anti droga nel cosentino, sequestrati quasi 600 kg di stupefacenti, 5 le persone destinatarie di una ordinanza cautelare

CASTROVILLARI – Un maxiblitz della Polizia di Stato ha sgominato un vasto traffico di stupefacenti con base logistica nell’area Pip della città del Pollino. L’operazione, condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Cosenza con il coordinamento della Procura distrettuale antimafia di Catanzaro e della Procura ordinaria presso il Tribunale di Castrovillari, all’esito di controlli e perquisizioni estesi sull’intero territorio ha portato al sequestro di un ingente quantitativo di stupefacente – ben 560 chili – nonché all’emissione di 5 misure cautelari nei confronti di altrettanti cittadini di nazionalità cinese, di cui tre a Castrovillari e due a Salerno.

La droga, nascosta in un capannone nell’area industriale e già pronta per essere immessa nel mercato, è stata sequestrata dagli agenti di Polizia. Nel corso dell’attività, la Polizia ha scoperto anche un altro appartamento sito in viale delle Querce utilizzato come ulteriore sito per il confezionamento e il traffico della marijuana. Al blitz, portato a termine con l’ausilio dei poliziotti del Commissariato di Corigliano Rossano, hanno dato il loro supporto anche gli uomini del Commissariato di Castrovillari.

DROGA NEL COSENTINO, UN PRIMO SEQUESTRO GIÀ LA SCORSA ESTATE

Già la scorsa estate la Squadra Mobile di Cosenza, diretta dal vicequestore Gabriele Presti, aveva effettuato un maxi sequestro di droga, circa 250 chili, e arrestato quattro persone, tre cinesi e un italiano, individuando un capannone utilizzato come laboratorio per la droga a Corigliano Rossano. In un secondo capannone adibito a “fabbrica della droga”, scoperto successivamente a Luzzi, trovati 235 chili di droga, pronti per essere smerciati. Una terza serra messa in piedi ad Amato, in provincia di Catanzaro. Nelle ultime settimane, invece, gli inquirenti hanno portato a termine una serie di arresti in Olanda su richiesta della Dda di Catanzaro diretta dal procuratore Vincenzo Capomolla, nell’arco della medesima indagine, il che svelerebbe chiaramente l’esistenza di un traffico di droga internazionale gestito dalla criminalità organizzata.

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