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Una delle auto incendiate alla famiglia Gattuso

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Incendio a due auto ed estorsione di denaro legata alla realizzazione di un impianto fotovoltaico; due arresti per le minacce alla sorella del campione del mondo Rino Gattuso


CORIGLIANO ROSSANO – Arrestate due persone per le tentate estorsioni a Ida Gattuso, sorella del campione del mondo Rino Gattuso, ed ex consigliera comunale dell’ormai estinto comune di Corigliano.
A chiudere il cerchio sono stati i carabinieri del reparto territoriale di Corigliano Rossano, al comando del tenente colonnello Marco Filippi. Loro l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere del Gip del Tribunale di Catanzaro, in seguito alla richiesta della Dda di Catanzaro.
I due sono accusati di estorsione in concorso, aggravata dal metodo mafioso.
Si chiude così il cerchio attorno ai due episodi che avevano visto finire in cenere due auto di Ida Gattuso.

L’INDAGINE SULL’ESTORSIONE E L’INCENDIO ALLE AUTO DELLA SORELLA DI RINO GATTUSO

L’indagine, ha consentito di chiarire gli indizi gravi legati a una sequenza di atti intimidatori, avvenuti nei mesi di aprile, ottobre e dicembre del 2023. Atti culminati con il danneggiamento e l’incendio delle auto. Il due, stando agli indizi raccolti, avrebbero tentato di ottenere il pagamento di una cospicua somma di denaro. Soldi che sarebbero serviti alla realizzazione di un impianto fotovoltaico. La somma sarebbe stata riscossa solo in parte e prima che l’attività criminale venisse interrotta.

Gli elementi gravemente indiziari, acquisti nella fase cautelare (che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa), hanno consentito di ricostruire la vicenda.
In altre parole la famiglia Gattuso, vista la situazione di grave rischio, ha perciò corrisposto le somme pretese tramite un emissario e il monitoraggio dei militari. L’operazione, agli inizi del 2024, ha portato al sequestro di una parte della somma corrisposta.

Il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, ha appreso la notizia dell’operazione con soddisfazione. «Grazie al lavoro dei carabinieri – ha detto – è stato possibile individuare coloro che sono accusati di essere gli autori delle intimidazioni estorsive a Ida Gattuso e alla sua famiglia.
La giustizia farà il suo corso, ma questi sono i segnali che ci aspettiamo dallo Stato, concreti e precisi. E ce ne aspettiamo altri rispetto agli episodi che sembra abbiano colpito singoli cittadini, ma invece hanno colpito una intera comunità onesta e operosa. Il fatto che in questo caso sia stato contestato anche il metodo mafioso, rende il nostro sostegno e la nostra aperta richiesta di giustizia ancor più veemente, contro una cultura, quella della ‘ndrangheta, parassitaria e vigliacca. Un abbraccio di vicinanza vero ad Ida ed alla sua famiglia».

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