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Tra le persone coinvolte nel blitz dei carabinieri contro la ‘ndrangheta, ci sono anche Nicola Abbruzzese personaggio di rilievo dell’omonimo clan di Cassano in provincia Cosenza


Un’operazione dei carabinieri, contro la ‘ndrangheta, messa a segno dalle prime ore del mattino di oggi, venerdì 9 maggio, tra le province di Cosenza, Cuneo e Parma. Quattro persone arrestate in carcere e ad una quinta con la misura del divieto di dimora nella Regione Calabria (LEGGI I NOMI). I cinque, indagati, a vario titolo, per associazione di tipo mafioso e tentata estorsione aggravata dal metodo e dalla finalità di agevolazione mafiosa, sono ritenuti affiliati alle cosche di ‘ndrangheta Abbruzzese e Forastefano, attive a Cassano Jonio e nei Comuni limitrofi.

Le indagini, coordinate dalla Dda di Catanzaro e condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Cosenza, hanno permesso di riscontrare le denunce presentate da due imprenditori relative a episodi di tentate estorsioni e si sono avvalse del contributo di dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia. Le estorsioni ipotizzate a carico degli indagati sarebbero commesse al fine di reperire i fondi necessari a garantire il sostentamento dei detenuti e dei relativi familiari.

BLITZ CONTRO ‘NDRANGHETA, COINVOLTA LA COSCA ABBRUZZESE DELLA PROVINCIA DI COSENZA

Il reato di associazione mafiosa è contestato, in particolare, a una persona considerata reggente della cosca Abbruzzese in seguito all’arresto degli altri sodali, nonché a un’altra, convivente di uno degli elementi di vertice della consorteria, quale coadiutrice nella gestione della contabilità, nonché intermediaria nelle comunicazioni tra gli associati.

Nel dettaglio, l’indagine punta su «due ‘nuove’ figure del panorama familiare della cosca di riferimento, ovverosia Marco Abbruzzese classe 1981, stretto congiunto di altri soggetti al vertice della cosca omonima, e Finizia Pepe, compagna convivente di Nicola Abbruzzese alias semiasse, che per la prima volta vengono attinti da una accusa di addentramento nella consorteria criminale di riferimento, esplicitata da comportamenti che, come detto, hanno oggi un rinnovato spessore criminale».

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