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Il tribunale di Cosenza

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COSENZA – Assolti perché il fatto non sussiste. A sei anni dall’apertura dell’inchiesta sui presunti falsi esami all’Unical, si chiude il processo davanti al tribunale di Cosenza per il professor Daniele Gambarara e il giornalista Pino Nano.

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Continua per tutti gli altri imputati – studenti e laureati dell’ex Facoltà di Lettere e filosofia e alcuni dipendenti del personale tecnico amministrativo ­ per i quali il processo è iniziato a zero, dopo l’avvicendamento tra il giudice Angela Lucia Marletta, passata alla sezione civile, e Urania Granata. Gli avvocati difensori di Gambarara e Nano, Nicola Carratelli e Amedeo Bianco, avevano chiesto e ottenuto lo stralcio, per arrivare rapidamente alla chiusura del procedimento.

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A Nano, che si laureò nel dicembre del 2004 in Filosofie e scienze della comunicazione all’Unical, veniva contestato dalla Procura il superamento di alcuni esami inseriti nel piano di studi. L’ipotesi degli inquirenti era che l’esito positivo di quelle prove fosse stato caricato abusivamente sul sistema informatico dell’ateneo e che il giornalista non le avesse sostenute (LEGGI DI QUANDO PINO NANO DICHIARÒ CHE ALCUNI ESAMI ERANO FACILI E SI POTEVANO FARE IN UN GIORNO).

Il professor Daniele Gambarara, all’epoca presidente del corso di laurea, era imputato in riferimento alla posizione di Nano. In particolare, era accusato di aver falsificato il verbale con cui il Consiglio di corso di laurea aveva convalidato alcuni esami precedenti sostenuti da Nano in altra università. (LEGGI LA NOTIZIA SUL LORO PRIMO COINVOLGIMENTO)

Ipotesi cadute durante il dibattimento: lo stesso pm Bruno Tridico ha chiesto l’assoluzione per i due imputati, richiesta alla quale si sono associate le difese. Il giudice, dopo una breve camera di consiglio, ha pronunciato sentenza di assoluzione. In aula anche il professor Gambarara, che ha ribadito la regolarità della propria condotta e ringraziato il giudice per aver accolto la richiesta di stralcio.

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