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Le armi e le divise sequestrate

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COSENZA – Aveva armi, fra cui un kalashnikov, e divise dei Carabinieri nell’auto. Si chiama Alberto Novello, 26 anni, già sottoposto a sorveglianza speciale, arrestato dalla Polizia dopo l’ingente sequestro di armi e munizioni effettuato dalla Polizia a Cosenza. Un secondo arsenale è stato rinvenuto in un casolare abbandonato a Crucoli, nel Crotonese (LEGGI).

Il giovane era stato fermato in via Silvio Sesti, alle spalle del tribunale cittadino. Ha opposto resistenza al controllo ed è stato arrestato. Poi è stata controllata la sua auto, una Hyundai Atos, nel cui bagagliaio è stato trovato un vero arsenale: un fucile Kalashnikov modificato per sparare a raffica, tre pistole clandestine, alcuni caricatori, centinaia di proiettili, droga e alcune divise originali dei Carabinieri: due divise ordinarie, una storica, un cappotto e vari pantaloni. Il tutto era ben conservato all’interno di un borsone.

Armi e divise sequestrate a Cosenza

Gli agenti hanno anche controllato la casa del giovane, senza, però, trovare altro. Ma invece si sono insospettiti per un’altra auto che era nella zona, una Fiat Stilo, intestata ad un concessionario. L’auto, apparentemente abbandonata, celava al suo interno un’altra pistola e della droga.

In tutto sono stati trovati 6 involucri contenenti cocaina, per un peso di circa 150 grammi. Sono in corso ulteriori accertamenti sulle armi e sul materiale sequestrato. Non è stato al momento accertato alcun nesso fra i due ritrovamenti.

“Il ritrovamento è avvenuto perché abbiamo intensificato il controllo del territorio, che sta dando molti risultati”, ha detto Giancarlo Conticchio, questore di Cosenza, che ha partecipato alla conferenza stampa. “E’ proprio il ritrovamento delle divise che ci preoccupa – ha detto il questore – perché dobbiamo verificare come sono state o potevano essere utilizzate”.

Per Fabio Catalano, che guida la squadra mobile di Cosenza, “le armi rinvenute fanno pensare ad una spiccata potenzialità offensiva, in particolare il kalashnikov, rubato alcuni anni fa in una casa di Bisignano, che era un’arma legale e poi modificata per poter sparare a raffica. Abbiamo trovato anche caricatori di grande capacità – ha detto Catalano – uno a tamburo da 75 cartucce e uno a banana da 30 cartucce, che rendono il fucile una vera arma da guerra”.

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