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Un cantiere edile

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ACRI (COSENZA) – Ha sfruttato tre cittadini stranieri, due afghani e un romeno, per otto mesi costringendoli e lavorare nei campi per 14 ore al giorno, sette giorni su sette con una pausa di pochi minuti per consumare un pasto frugale.

Un uomo di 52 anni, titolare di una ditta individuale edilizia, è stato arrestato e posto ai domiciliari dai carabinieri ad Acri con l’accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e lesioni personali.

Le indagini dei militari sono partite dopo che uno dei due afghani, nel gennaio scorso, si era recato nell’abitazione del datore di lavoro per chiedere di essere pagato. L’uomo aveva risposto con insulti e minacce e dopo avere afferrato un badile, aveva colpito l’afghano alla testa lasciandolo a terra in una pozza di sangue.

I carabinieri, dopo essere stati avvertiti, avevano soccorso la vittima ed avevano poi scoperto il trattamento riservato ai tre lavoratori, totalmente in nero, privi di qualsiasi diritto e di strumenti di protezione sul lavoro.

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