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SANTA MARIA DEL CEDRO – Sequestrato per quasi quattro ore in auto, picchiato in spiaggia fino a far mancare il respiro, e portato in piazza con la cintura legata al collo come un cane.

È finita con due arresti una storia di violenza verso un giovane che, secondo gli aguzzini, sarebbe stato responsabile di un danneggiamento in una proprietà di uno dei due. Le indagini, effettuate dai carabinieri della Stazione di Santa Maria del Cedro, coordinati dal comandante della Compagnia di Scalea, Tenente Daniele Nardone, hanno portato all’arresto di due persone di Santa Maria del Cedro, entrambi poste agli arresti domiciliari.

I fatti risalgono allo scorso 18 marzo, quando il giovane sarebbe stato fermato mentre si recava in chiesa a Marcellina, frazione della cittadina del Tirreno cosentino. Un uomo, a bordo di un’automobile, avrebbe costretto la vittima a salire in auto. Lo avrebbe picchiato più volte al capo e alla nuca. L’avrebbe costretto a picchiarsi da solo, facendo anche delle tappe con l’auto e deridendolo davanti ad altre persone. In spiaggia lo avrebbe buttato sulla sabbia e tenuto fermo con le ginocchia fino a far mancare il respiro. L’azione sarebbe poi proseguita in piazza, nella frazione di Marcellina, dove il giovane sarebbe stato costretto, con la cintura legata al collo, ad abbaiare e a muoversi come un cane. Il giovane, traumatizzato, non ha denunciato subito il fatto. Alla fine si è deciso a raccontare l’accaduto ai carabinieri. I due, adesso, sono agli arresti domiciliari con l’accusa di sequestro di persona e lesioni personali.

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