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La fotografia incriminata della Polizia postata da Frah Quintale

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CORIGLIANO ROSSANO – È bufera sul rapper Frah Quintale. A margine del concerto del 27 agosto all’Anfiteatro De Rosis, l’artista bresciano ha infatti postato sul proprio profilo ufficiale Instagram una foto dei poliziotti del locale Commissariato. Peccato che, al posto del volto degli agenti, abbia pensato bene di applicare delle emoticon con le facce da maiale, corredando il tutto con la frase, criptica ma non troppo: “Se mi guardi così…”.

Una provocazione? Una bravata? Un modo per far parlare di sé? Sarà, sta di fatto che il post in questione ha sollevato l’immediata la reazione del Siulp di Cosenza che ha condannato «la squallida e vile messa in scena» di un cantante che «fa parlare di sé più per iniziative come questa che per la bontà o meno della sua musica e dei suoi testi». Il sindacato ha stigmatizzato quello che considera il «miserabile tentativo, fallito, di delegittimare e far cadere nel ridicolo i poliziotti addetti alla pubblica sicurezza (quindi anche alla sua)» ed ha espresso «vicinanza ai colleghi del Commissariato di Ps di Corigliano Rossano coinvolti, loro malgrado, nella vicenda».

FRAH QUINTALE NELLA BUFERA: IL POST DI MATTEO SALVINI

L’immagine, diventata in breve tempo virale sui social, non è passata inosservata nemmeno a Matteo Salvini, al quale il tema, come sappiamo, è tanto caro: il leader del Carroccio, infatti, non ha perso tempo, riprendendo a stretto giro sulla sua pagina Facebook uno screenshot di Repubblica Palermo con il commento: “Non fai ridere, fai pena. Non sei un artista, sei uno sciocchino. Sempre onore alle Forze dell’Ordine!”.

LA POLEMICA E LA REPLICA DI FRAH QUINTALE PER USCIRE DALLA BUFERA

La polemica è montata al punto che il cantante ha dovuto cancellare la foto da Instagram e a giustificare il proprio “singolare” comportamento in una serie di storie. “Qualche giorno fa – ha spiegato Francesco Servidei, alias Frah Quintale -, tornando in backstage dopo un concerto pensavo di aver sbagliato strada e di essere finito in Commissariato. Davanti a noi una quindicina tra poliziotti e carabinieri affollavano la zona dei camerini tenendo me e tutta la mia crew costantemente monitorati. A nostra disposizione avevamo già la sicurezza del Festival e anziché trovare un clima sereno, ho avuto la sensazione che le forze dell’ordine fossero lì per tenerci sotto controllo più che proteggerci».

«La foto che ho postato è stato un gesto indelicato e qualcuno si è molto arrabbiato ma onestamente andare a fare il mio lavoro e vedere me e il mio team trattati come potenziali criminali senza un motivo specifico mi ha fatto innervosire e reagire in quel modo. Questo il perché della caption: “Se mi guardi così” visto che i ragazzi ci hanno tenuto d’occhio per un paio di ore abbondanti post concerto».

Frah Quintale

Poi la replica indirizzata al capo della Lega: «La ciliegina sulla torta poi l’ha messa un noto politico (Matteo Salvini, ndr) screenshottando GIORNALE X (La Repubblica, ndr) che mi accusa di incitare alla violenza. Caro politico, se ascoltassi la mia musica capiresti che sono un non violento e che sono fermamente dalla parte dell’amore, leggendo invece tra i commenti carichi di odio e di frustrazione che hai generato sotto i posti e nei miei dm invece, si capisce quanto sfruttando il clima di tensione, tu sia stato bravo ad aizzare le persone contro NEMICO Y per fare un po’ di propaganda elettorale. Ma questo è un discorso sul quale non ci dilungheremo».

«L’ATTEGGIAMENTO DELLE FORZE DELL’ORDINE MI HA MESSO A DISAGIO»

«Sono abbastanza grande per capire che ci sono anche i poliziotti buoni che sanno fare il proprio lavoro – ha chiosato alla fine -, ma qualche sera fa l’atteggiamento delle forze dell’ordine mi ha messo fortemente a disagio, facendomi sentire più vigilato che protetto e siccome non riesco a starmene zitto, in modo stupido ho pubblicato quella foto. Non era mia intenzione farlo diventare un caso o incitare qualcuno alla violenza e ore che un po’ di persone si sono sfogate nei commenti, mi sembrava che la cosa migliore da fare fosse rimuovere questo post, chiudere questa discussione inutile e tornare a fare il mio lavoro (che è il musicista non il criminale)”.

LA DENUNCIA IN PROCURA DEL SEGRETARIO GENERALE DEL SIAP E LA CONDANNA DELL’USIF

Sulla vicenda, diventata ormai un “caso”, è intervenuto anche il segretario generale regionale del Siap Alessandro Falcone. Questi ha annunciato un esposto in Procura: «La faccia degli operatori di polizia che garantivano la sua sicurezza – ha affermato in una nota – e grazie ai quali è stato possibile garantire il servizio di ordine pubblico, è stata coperta da un emoticon raffigurante un suino. Ci sembra di capire di essere stati apostrofati come carne da macello, sbeffeggiati in modo vergognoso e senza alcun rispetto. Eppure, questi pseudo-maiali sono quelli che, siamo sicuri, il citato Quintale chiamerebbe in caso di pericolo!!!».

«Non vogliamo aggiungere altro a riguardo – ha precisato -, anche perché qualsiasi ulteriore commento sulla vicenda sarebbe superfluo. Auspichiamo che gli organi competenti facciano giustizia a riguardo anche perché, sbeffeggiare in questo modo squallido la Polizia di Stato e i suoi appartenenti, non può essere accettato in un paese democratico». Per Vincenzo Piscozzo, segretario generale dell’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (Usif) quello del rapper Frah Quintale è «un messaggio orrendo: probabilmente in cerca di notorietà, contro donne e uomini che sono ogni giorno in campo per la sicurezza dei cittadini, anche per la sua. Si tratta di una provocazione indegna».

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