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La protesta di questa mattina a Cosenza in piazza XI settembre

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COSENZA – È una protesta unanime e simultanea quella che questa mattina ha invaso piazza XI Settembre a Cosenza, e molte altre piazze nel resto d’Italia. I lavoratori dello spettacolo, della cultura, sono scesi in piazza per protestare contro l’ultimo Dpcm che ferma le attività culturali e sportive e chiude teatri e cinema. Attori, cantanti, musicisti; scuole di danza e delle arti; club culturali, tecnici e maestranze; tutti uniti per protestare contro un governo che ferma la cultura e che non comprende la gravità del danno, per chi di cultura usufruisce ma soprattutto per chi di questo vive.

“Lo spettacolo non può morire, deve vivere in tutte le sue forme” dicono i manifestanti, che sottolineano anche la voglia di riappropriarsi della loro dignità.

“Vogliamo poter continuare a lavorare, perché solo così potremmo riappropriarci della nostra dignità – dicono – ma se questo settore non può necessariamente ripartire, che ci vengano dati degli aiuti seri e concreti”.

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Il lavoro è un diritto e lo spettacolo è un lavoro. Ed a questo problema, che riguarda l’intera nazione, i manifestanti chiedono risposte da parte delle istituzioni. Qualche giorno fa, l’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo ha pubblicato i dati riguardanti il periodo che va dal 15 giugno al 3 ottobre 2020. 2782 sono stati gli spettacoli in Italia, con 347.262 spettatori totali, 130 presenze in media. Nonostante questi numeri, è stato riscontrato un solo contagio. Proprio per questo i lavoratori dello spettacolo sottolineano “il nostro è un lavoro sicuro, fatto in modo corretto, rispettando tutte le linee guida dello stato”.

A scendere in piazza per sostenere la manifestazione, anche Dario Brunori (GUARDA IL VIDEO). “È una cosa doverosa in questo momento, visto che da mesi stiamo lavorando su vari fronti affinché vengano prese in considerazione le istanze dei lavoratori dello spettacolo, e sentivo l’esigenza di confrontarmi con la parte del territorio in cui vivo” ha dichiarato il cantautore. “È vero che le istituzioni si trovano a fronteggiare un’emergenza sanitaria, ma al contempo si chiedono delle risposte per il nostro comparto, quello danneggiato sin da subito; e purtroppo si prospetta un lungo inverno”.

Cgil, Cisl e Uil hanno affiancato i manifestanti nella protesta che a Cosenza ha visto fare gli onori di casa il movimento “Approdi – lavoratrici e lavoratori della cultura e dello spettacolo”. Una delegazione dei sindacati è stata poi ricevuta dal prefetto di Cosenza, Cinzia Guercio, alla quale è stato consegnato un documento con cui si chiede l’istituzione di un tavolo permanente tra le parti sociali e più tutele per i lavoratori. Lavoratori di questo comparto che in Calabria sono oltre duemila. E tutti aspettano una risposta.

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