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Andrea Zeta

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Il comitato festa di Mirto Crosia ha annullato il concerto del neomelodico Andrea Zeta e il cantante si scaglia contro la Questura

COSENZA – Avrebbe dovuto esibirsi domani in piazza a Mirto Crosia in occasione della festa di San Giovanni Battista, ma il suo concerto non si terrà. Parliamo di Filippo Zuccaro, in arte “Andrea Zeta”, cantante neomelodico di origini sicule. Sarebbero state proprio queste ultime a creargli qualche “problemino”: Andrea Zeta è, infatti, il figlio del boss ergastolano di Cosa Nostra Maurizio Zuccaro, di recente condannato a vent’anni nell’ambito dell'”Operazione Zeta”, nonché cognato di Vincenzo Santapaola e nipote del capomafia di Catania Nitto Santapaola.

Il Comitato per la Festa di San Giovanni Battista – considerato anche il trascorso di Zeta “junior”, con precedenti penali per come reso noto da ambienti vicini alle forze dell’ordine, e trattandosi di una manifestazione di carattere religioso – ha deciso, d’intesa con il parroco don Giuseppe, di annullare l’evento, ritenendo l’esibizione dell’artista inopportuna. Al posto di Andrea Zeta, infatti, salirà sul palco il cantante neomelodico napoletano Angelo Famao.

MIRTO CROSIA, ANNULLATO IL CONCERTO E ANDREA ZETA SI SCAGLIA CONTRO LA QUESTURA

Apriti cielo. Andrea Zeta, per tutta risposta, ha diffuso sui propri canali social un post corredato da un video in cui spara a zero su tutti: dalla Questura, agli organizzatori, al sindaco, al parroco della cittadina, tutti rei, a suo dire, di avergli impedito di tenere il concerto “già organizzato da due mesi”. “Voglio difendere il mio lavoro e la mia dignità di essere umano – esordisce Zeta -. La Questura di Rossano (Cosenza, ndr) decide di annullare il concerto mio, la mia presenza. Per quale motivo questa forma di “razzismo” nei miei confronti? – si chiede -.”

Poi, rivolgendosi alle forze di Polizia: “Ma non vi vergognate? Pensate di essere l’Italia per bene? Pensate di rappresentare la “divisa” e lo Stato italiano così, in questo modo, facendo ‘ste porcate? Non vi vergognate a minacciare i Comitati e gli organizzatori? Io non canto né malavita né niente, canto solo amore e porto la gente in piazza”. “Ok – continua il cantante -, io vengo da una famiglia, ok, mio padre è mafioso quello che è. Ma che c…. c’entra con la mia vita? Perché non mi posso creare un futuro migliore? Perché non posso vivere una vita serena come tutti gli italiani di questo mondo?”.

In realtà, non risulta l’emissione da parte della Questura di un provvedimento di divieto del concerto, il cui annullamento sarebbe da ricondurre unicamente alle valutazioni del Comitato organizzatore.

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