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Un'aula di tribunale

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VIBO VALENTIA – Il gup distrettuale Battaglia ha assolto dall’accusa di concorso in duplice omicidio aggravato dalle modalità mafiose Emanuele Bruno, considerato il vertice dell’omonimo clan delle Preserre vibonesi, ed Andrea Martucci, di Cassano allo Ionio, e condannato a 20 anni di reclusione il collaboratore di giustizia Antonino Forastefano, già boss di Cassano.

E’ stato ritenuto unico colpevole l’uccisione di Fioravante Abbruzzese ed Eduardo Pepe, avvenuta il 3 ottobre del 2003 nel popoloso centro della Piana di Sibari. Il giudice non ha ritenuto convincenti i narrati del pentito e il castello accusatorio imbastito dalla Procura distrettuale di Catanzaro.

Il duplice delitto a colpi di lupara avvenne per la supremazia della florida zona della Piana e rientra appunto nella faida tra i gruppi delle vittime e quelle di Forastefano che, per l’occasione, secondo quello che era l’assunto accusatorio, aveva chiesto l’apporto di Emanuele Bruno, nei confronti del quale già il pm della Dda, Domenico Guarascio, aveva chiesto l’assoluzione, mentre per gli altri due imputati il carcere a vita.

Emanuele Bruno è stato difeso dagli avvocati Giuseppe Di Renzo e Giancarlo Pittelli, unitamente a Vincenzo Galeota, Andrea Martucci dall’avvocato Nicola Rendace, mentre Tonino Forastefano dall’avvocato Claudia Conidi.

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