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L'abitazione in cui è maturato l'omicidio

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COSENZA – A distanza di oltre un anno e mezzo dalla morte della piccola Marianna è arrivata la sentenza per Giovanna Leonetti accusata di aver ucciso la figlia di soli sette mesi (LEGGI LA NOTIZIA DELL’OMICIDIO). Il Giudice per l’udienza prelimare ha assolto perché totalmente incapace di intendere e volere al momento del fatto la donna.

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Secondo la ricostruzione effettuata dall’accusa la biologa di 38 anni nel febbraio del 2016 soffocò con un cuscino la figlia Marianna di soli sette mesi. (LEGGI GLI ESITI DELL’AUTOPSIA)

La sentenza è stata emessa, come detto, dal gup di Cosenza Giuseppe Greco. Il pubblico ministero della procura di Cosenza aveva chiesto 8 anni di carcere. Nell’ultima udienza si è svolta la discussione delle perizie di parte e di quella ordinata dal giudice che ha evidenziato come la donna soffrisse di depressione post partum (LEGGI DELLE DICHIARAZIONI DELLA DONNA DOPO L’OMICIDIO). 

La Leonetti era difesa dagli avvocati Marcello Manna e Pierluigi Pugliese. Giovanna Leonetti era stata sottoposta a fermo nella notte tra il 20 e 21 febbraio dopo che all’ora di pranzo, il marito, rientrando a casa, aveva trovato il corpo della piccola.

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La tragedia si era consumata in uno stabile del centro cittadino di Cosenza. La donna, dopo essersi resa conto di quello che aveva fatto, aveva tentato di togliersi la vita ingerendo dei barbiturici.

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