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COSENZA – La guardia di finanza di Cosenza ha eseguito la confisca, su disposizione del Tribunale, di beni immobili per un valore di oltre 22 milioni di euro nei confronti di quattro persone ritenute responsabili di reati fiscali e fallimentari commessi con società nel settore della compravendita immobiliare e di autoveicoli.

I quattro sono accusati di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e bancarotta fraudolenta: secondo l’accusa avrebbero «sottratto illecitamente al fisco i proventi destinati alla tassazione, reimpiegandoli nella realizzazione di altre attività commerciali riconducibili ai sodali ovvero investendoli nell’acquisto di beni immobiliari».

Nello specifico, il dominus del sodalizio criminoso si è reso responsabile dei reati di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e bancarotta fraudolenta, avendo sottratto illecitamente al fisco i proventi destinati alla tassazione, reimpiegandoli nella realizzazione di altre attività commerciali riconducibili ai sodali ovvero investendoli nell’acquisto di beni immobiliari costituenti il cospicuo patrimonio del medesimo.

Come ricorda una nota del procuratore Mario Spagnuolo, dopo aver eseguito lo scorso anno il sequestro di tali beni, i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Cosenza ha dato esecuzione al provvedimento di confisca, emesso dal Tribunale di Cosenza – Sezione misure di prevenzione applicando nei confronti dei quattro la normativa del codice antimafia solitamente prevista per il contrasto ai reati di criminalità organizzata.

I beni confiscati sono: tre complessi aziendali; 19 fabbricati, una villa di prestigio, due capannoni industriali di rilevanti dimensioni e tre appezzamenti di terreno per un valore complessivo di oltre 22.000.000 di Euro, ritenuti sproporzionati rispetto ai redditi, dichiarati ai fini delle imposte sul reddito, o all’attività economica svolta. 

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