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Villa Torano

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COSENZA – Massimo Poggi, amministratore, e Luigi Pansini, direttore sanitario, sono le due persone iscritte nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Cosenza nell’ambito dell’inchiesta sulla vicenda di “Villa Torano”, la Rsa di Torano Castello dove si sono verificate alcune “morti sospette” e più di un centinaio di casi di contagio da coronavirus.

L’accusa per loro è quella di epidemia colposa, omicidio colposo e lesioni in ambito sanitario. L’informazione di garanzia è stata notificata ai due indagati dai carabinieri del Nas di Cosenza che hanno anche provveduto al sequestro di computer e dispositivi di archiviazione esterni.

L’indagine, coordinata dal procuratore di Cosenza Mario Spagnuolo, tenta di fare chiarezza sulla morte di quattro pazienti della Rsa e su cosa sia successo all’interno della struttura che si trova nel comune di Torano Castello, dall’inizio della pandemia.

Sono 131, al momento, i casi di positività al coronavirus legati direttamente o indirettamente alla rsa, dove il contagio è scoppiato a Pasquetta per poi diffondersi in diversi paesi della Valle del Crati e dell’Esaro. Il dato è stato confermato dal direttore del Dipartimento di Prevenzione Igiene e Salute Pubblica dell’Asp di Cosenza, il dottor Mario Marino, il quale ha riferito che tutti tamponi eseguiti ed inerenti al caso Villa Torano sono stati processati. Ad essere contagiati, dunque, sono stati 36 ospiti, 42 operatori sanitari e 53 soggetti tra familiari di quest’ultimi e contatti più stretti.

«Stiamo lavorando a fondo. È una vicenda molto complicata – spiega il Procuratore Capo Mario Spagnuolo – non si tratta più di un’indagine conoscitiva, ma abbiamo già delle ipotesi di reato. Procediamo per verificare la dinamica dei fatti. È tutto in fase embrionale, ci sono diverse cose ancora da verificare».

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