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COSENZA – Sei anni di reclusione sono stati inflitti ieri a Roberto Mauro, 55enne zumpanese ritenuto colpevole del tentato omicidio di suo fratello consumato lo scorso 15 novembre in circostanze decisamente singolari. Per ucciderlo, infatti, l’uomo gli avrebbe lanciato addosso, dall’alto, una bombola di gas alla quale poco prima aveva dato fuoco, probabilmente nella speranza che esplodesse (LEGGI). Per fortuna, invece, la storia è andata diversamente.

Il bersaglio, infatti, che in quel momento si trovava in cortile ad armeggiare con la propria automobile, è riuscito a scansare il pesante oggetto contundente evitando così guai peggiori. Da quel momento, però, hanno avuto inizio i guai giudiziari per l’uomo sospettato di aver ideato ed eseguito quel piano tanto semplice quanto doloroso. In tal senso, Roberto Mauro è stato un sospettato della prima ora, nonostante la vittima designata non avesse visto chi, materialmente, gli aveva lanciato addosso quel pesante recipiente metallico.

Tuttavia, la testimonianza di una nipote e il ritrovamento di una bombola analoga sul balcone dell’indagato hanno fatto propendere fin dal principio per un suo coinvolgimento, tant’è che nell’immediatezza per lui si sono spalancate anche le porte del carcere di via Popilia. A ciò si aggiungono anche i dissapori atavici fra i due fratelli, residenti nella stessa palazzina ma da tempo alle prese con litigi e controversie anche a colpi di carte bollate, sintomo di un rapporto familiare oramai più che deteriorato.

In tutto ciò, però, il diretto interessato ha sempre negato ogni responsabilità. Sostiene di non essere stato lui a scagliare quella bombola, ma per il momento il primo grado di giudizio gli ha dato torto. Agli atti d’indagine c’è anche un video estratto dalle telecamere di sorveglianza nel quale si vede la bombola piombare in cortile dal cielo, senza però immortalare il volto del lanciatore.

Ma tant’è: difeso dall’avvocato Michele Gigliotti, Roberto Mauro è comunque riuscito a limitare i danni – sei anni a fronte dei cinque e mezzo chiesti dalla Procura per un tentato omicidio aggravato dai futili motivi – e conta di alleggerirli ulteriormente in Appello. Suo fratello, parte offesa in questa vicenda, si era costituito parte civile per il tramite dell’avvocato Tiziano Gigli.

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