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Tiziana Mirabelli

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Nuove rivelazioni in Corte d’Assise per l’Omicidio Gioffrè: Tiziana Mirabelli teme per la sua incolumità e chiede di essere scortata. Il tenente Bazzurri: «Il cadavere era avvolto e non coperto»


«HO paura a camminare da sola per strada, chiedo di essere scortata». A dichiararlo ieri mattina, a margine dell’udienza in Corte d’Assise, è stata Tiziana Mirabelli, nel replicare alla presidente Paola Lucente che le suggeriva di “farsi una passeggiata a piedi” per raggiungere il Tribunale, al fine di evitare i ritardi tecnici che la traduzione in aula di volta in volta comporta. La donna, rea confessa dell’omicidio del vicino di casa, il 76enne Rocco Gioffré, ha parlato di «tre pistole» appartenute alla vittima che ancora non sarebbero state rinvenute e della presunta minaccia da parte dei figli di quest’ultima i quali avrebbero detto che “quando tutto sarà finito faranno una strage”.

Insomma, Mirabelli – imputata nel processo per omicidio aggravato e rapina aggravata – ha riferito di temere ritorsioni e pericoli per la sua incolumità, al punto da avere paura «anche di stendere il bucato». La sua richiesta è stata accordata dalla Corte e, pertanto, in occasione della prossima udienza del 20 maggio, la donna sarà nuovamente accompagnata in aula dalle forze dell’ordine.

LA TESTIMONIANZA DEL TENENTE BAZZURRI

Cruciale nel corso dell’udienza la testimonianza del tenente Luigi Bazzurri, comandante del Nucleo Operativo Radiomobile di Cosenza, che effettuò il primo sopralluogo in data 19 febbraio nell’appartamento teatro del delitto volto ad accertare la presenza effettiva del cadavere e a cui fu delegata l’acquisizione delle immagini del sistema di videosorveglianza esterno all’abitazione di via Monte Grappa, nonché l’analisi dei tabulati telefonici sulle utenze in uso a Tiziana Mirabelli, Rocco Gioffré e al brigadiere Eugenio Bozzarello nel periodo dal 14 al 20 febbraio.

Immagini che – ha spiegato il tenente Bazzurri in risposta alle domande del pm Maria Luigia D’Andrea – sono state acquisite integralmente e che coprono l’arco temporale di una settimana, con un solo “buco” dalle 20.47 alle 22.16 del giorno 14 febbraio 2023. Analizzandole, gli investigatori si resero conto di una discrepanza di 22 minuti circa in avanti tra l’orario “reale” e quello riportato sul display.

Il cadavere avvolto e non coperto

Due gli elementi rilevanti della deposizione di Bazzurri: il primo, il cadavere di Gioffré che, all’arrivo dei carabinieri, era posizionato «sotto al letto, parzialmente avvolto da una coperta e da buste di plastica di colore nero», ma ciò che lo colpì maggiormente fu il fatto che era appunto «avvolto e non coperto, come se fosse “raccolto”, la testa era visibile, sembrava un “bozzolo”». Al corpo senza vita dell’uomo, tuttavia, Bazzurri e i suoi non si avvicinarono per non contaminare la scena del crimine e poi perché il loro compito si limitava alla verifica empirica della presenza del cadavere e non già all’espletamento di ulteriori attività.

I due carrelli nell’abitazione

Il secondo elemento: il carrello. O, per meglio dire, i carrelli. Uno, di dimensioni più grandi rispetto ai comuni carrelli da spesa, con manico scuro, lo stesso che viene trasportato dall’imputata all’interno della sua abitazione il giorno 16 febbraio e da cui non uscirà più; un altro, più piccolo, con manico di colore rosso, che entrerà nell’appartamento il 14 febbraio con dentro delle casse d’acqua ed uscirà il giorno 16 febbraio. Il primo verrà rinvenuto successivamente all’interno del salone di casa con all’interno un boccione d’acqua vuoto.

Relativamente ai tabulati telefonici, invece, il tenente Bazzurri ha riferito che «non sono emersi contatti significativi atti a far emergere elementi particolari relativi all’omicidio». L’annotazione di servizio redatta dal teste riguardante l’acquisizione delle immagini, nonché quelle dei colleghi Arcaro, Pegna, Pagliara e Zaza sono state acquisite agli atti.

MIRABELLI VERSO’ 1800 EURO SUL SUO LIBRETTO POSTALE DOPO L’OMICIDIO

Escussa anche la signora Donatella Ricioppo, impiegata dell’Ufficio postale di piazza Crispi, a cui il pm ha mostrato un documento contenente un riepilogo delle operazioni svolte in data 14 febbraio 2023 presso il suo sportello: alle ore 8.23 risulta un versamento di 1800 euro in contanti effettuato da Tiziana Mirabelli su una carta libretto a lei intestata. La Riccioppo, non ricordando la circostanza particolare («Ogni giorno faccio in media circa cento operazioni quindi non ricordo di preciso quali effettuai quel giorno», ha premesso) – ha confermato il contenuto del documento specificando di non ricordare se la carta fosse cointestata anche a Concetta Immacolata Porco, madre di Tiziana Mirabelli.
Nella prossima udienza toccherà agli esperti della Scientifica illustrare gli esiti degli accertamenti svolti.

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