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La famiglia di Sofia Cavoto, neonata rapita e ritrovata, ha diffidato la clinica “Sacro Cuore” per omessa custodia e vigilanza, riservandosi ulteriori azioni legali.


COSENZA – La famiglia di Sofia Cavoto, la neonata rapita il 21 gennaio e ritrovata poche ore dopo, ha presentato una diffida alla clinica “Sacro Cuore” di Cosenza, dove è avvenuto il rapimento. La diffida è stata presentata presso la Procura della Repubblica di Cosenza nei confronti della società “IGreco”, proprietaria della clinica.

Gli avvocati della famiglia, Chiara Penna e Paolo Pisani, contestano alla clinica. «L’omessa custodia e vigilanza sui pazienti ricoverati. Con particolare riferimento ai minori neonati. Considerato – si legge nell’atto- il sequestro di persona subito dalla neonata. E il danno cagionato alla madre, Valeria Chiappetta, nonché al padre, Federico Cavoto, e all’intera famiglia». I legali aggiungono che «non si escludono ulteriori integrazioni di querela da porre all’attenzione del sostituto Procuratore della Repubblica Antonio Bruno Tridico, titolare del fascicolo d’inchiesta aperto sul sequestro, in ordine a possibili condotte penalmente rilevanti e riconducibili sempre alla clinica, all’esito delle attività di indagine difensive in corso, sulle quali si continua a mantenere uno stretto riserbo».

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