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Augurio Corcione tra i suoi gabbiani

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SCALEA (COSENZA) – Aveva scelto di vivere in modo libero, lontano dagli standard della vita moderna. A Scalea era conosciuto come “l’uomo dei gabbiani”. Ma questo è avvenuto negli ultimi anni.

Augurio Corcione, per tutti solo “Augurio”, era un personaggio tipico, con il quale potevi fermarti a parlare di qualsiasi argomento. Ha lasciato i “suoi” gabbiani  e questo mondo terreno nei giorni scorsi. Si è spento all’età di 73 anni all’ospedale di Cosenza.  I funerali si sono svolti ieri mattina, nella chiesa di San Giuseppe Lavoratore, a Scalea. Talvolta lo incontravi per strada con il pollice orizzontale a chiedere un passaggio per raggiungere i paesi vicini.

Lui era lontano dal “logorio della vita moderna”: niente auto, telefoni poco o niente, vita prevalentemente solitaria, lunghe pedalate con la sua mitica bicicletta e negli ultimi anni viaggiava in compagnia dei gabbiani che lo controllavano dall’alto, a centinaia. A Scalea era facile vedere uno stormo di uccelli spostarsi seguendo un percorso lineare da “google maps”. Chi non conosceva le abitudini di Augurio, poteva pensare a scene del film “Gli uccelli”. Lui invece aveva un rapporto di pura amicizia con i gabbiani. Faceva il giro delle macellerie, dei negozi di generi alimentari, caricava la sua cassetta in legno, che trasportava nel retro della sua bicicletta, assicurata con degli elastici. E i gabbiani, che ben conoscevano le sue abitudini, lo seguivano dall’alto lungo tutto il percorso. Poi, Augurio raggiungeva il parcheggio della villa comunale e con un modo di fare ormai consolidato, spargeva il cibo sull’asfalto o nella spiaggia roteando velocemente e allontanandosi rapidamente, prima che i gabbiani planassero sul cibo. Soprattutto in estate, ma anche nelle mattinate invernali era diventato un vero e proprio spettacolo, fotografato, filmato, richiesto, da osservare rigorosamente a distanza.

I gabbiani, ormai, avevano imparato a conoscere le abitudini di Augurio e lo scortavano, almeno una o più vedette lo controllava a distanza e quando percepiva che era il momento, richiamava il resto dello stormo. I gabbiani, adesso, sono rimasti soli. Probabilmente, ieri mattina, hanno salutato anche loro per l’ultima volta l’amico di Scalea, lo hanno guardato dall’alto.

Augurio era anche un ambientalista convinto, uno scaleoto doc, un personaggio. Negli ultimi giorni le condizioni di salute sono peggiorate. La sua voglia di libertà, il suo modo di vivere, resteranno per sempre scolpiti nella storia di Scalea.

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