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Una parte dei messaggi con emoticon ricevuti dal sindaco

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Dopo l’incendio dell’auto della presidente del consiglio comunale di Corigliano Rossano il sindaco Flavio Tosi ha denunciato di aver ricevuto “minacce” social

CORIGLIANO ROSSANO – Dopo gli incendi anche i messaggi “minacciosi” diretti al sindaco via social. Proprio ieri, 13 novembre 2023, le forze dell’ordine sono state messe a conoscenza da Flavio Stasi di un altro fattaccio. Forse, solo un’azione goliardica, forse altro, nei messaggi privati di Stasi e di un assessore.

Dopo una regolare denuncia ai carabinieri, il primo cittadino ha voluto renderne noti i contenuti, interrogando i suoi concittadini. «Secondo voi – scrive sui social – questi messaggi pieni di disegnini, ricevuti ieri (domenica ndr) da me e da un assessore, possono avere qualche correlazione con l’incendio dell’auto della nostra cara Presidente del Consiglio? (LEGGI)».

“MINACCE” SOCIAL, LA DENUNCIA DEL SINDACO DI CORIGLIANO ROSSANO FALVIO STASI

Emoticon di maiali, fuoco, mezzi di pompieri, grasse risate. «Questa volta nessuno può girarsi dall’altra parte», afferma Stasi che pungola la cittadinanza di Corigliano-Rossano invitandola, scrive, ad essere «più consapevole, più informata, più incazzata per ciò che sta accadendo, per l’effetto negativo che ha sulla città questa manica di vigliacchi, perché quello di Marinella è solo l’ultimo caso, il più grave».

«Io non so se è un messaggio in codice, non me ne intendo, ma se fosse un tentativo di impaurirci mi dispiacerebbe molto per gli autori, perché davvero hanno impiegato il loro tempo molto molto male». A fare chiarezza, anche su questo toccherà agli uomini dell’Arma.

CITTÀ NELLA MORSA DEGLI INCENDIARI

In città bruciano auto, furgoni ma anche case, lidi, baracche e negozi. Se ne contano a decine, mentre l’allarme continua a crescere. Il trend, rispetto agli anni precedenti, è in netta diminuzione, ma il fenomeno è più che mai tangibile. Anche perché negli ultimi mesi gli incendi hanno superato la decina. Chiunque, a questo punto, potrebbe essere una potenziale vittima. Il fenomeno delle vetture date alle fiamme, fino allo scorso maggio, sembrava avere numeri contenuti, con circa dodici auto distrutte dal fuoco. Una media di oltre due mezzi al mese. Ma, a questo bisogna aggiungere anche la distruzione di due negozi cinesi, un capannone per la vendita di surgelati e l’incendio, di recente, appiccato ad un accampamento di fortuna di un clochard.

Lo scenario nelle ultime settimane sembra essere mutato. Dato alle fiamme da ignoti il chiosco di vendita di fiori davanti al cimitero di Corigliano e, a seguire, un furgone per la vendita di street food. Le auto sembrano essere l’oggetto preferito. La conta è in crescita da questa estate. L’ultimo in ordine di tempo andato in scena tra sabato e domenica scorsa, quando a bruciare è stata l’auto della presidente Grillo e, in contemporanea, quella di un imprenditore di Corigliano.

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