Giacomo Mancini straiato a terra davanti al furgone che ha caricato la statua del nonno (foto Facebook)
3 minuti per la letturaRimossa da corso Mazzini a Cosenza la statua di Giacomo Mancini; le operazioni documentate in una lunga diretta social dal nipote
La statua di Giacomo Mancini è stata rimossa dall’isola pedonale di corso Mazzini a Cosenza. Le operazioni di rimozione partite nelle prime ore del mattino sono state documentate con una lunga diretta facebook dal nipote Giocomo Mancini, presidente della fondazione Mancini. E non sono mancati i momenti di tensione.
Giacomo Mancini ha parlato di “un insulto nei confronti della storia di Cosenza e dei cosentini”. La Fondazione fin dalle prime comunicazioni da parte del Comune è sempre stata contraria allo spostamento della statua e si è opposta con vigore a questa decisione dell’amministrazione. Ricorsi in tribunale, flash mob, interventi non sono serviti a far cambiare idea all’amministrazione comunale. Nemmeno la forte protesta dello stesso Mancini, che oggi si era sdraiato a terra per tentare di impedire al camion che aveva caricato la statua, di andare via.
La statua del leader socialista era stata collocata in piazza Carratelli dal 2022 proprio di fronte a Palazzo dei bruzi, la casa comunale che ha visto Giacomo Mancini sindaco.
IL PERCHE’ DELLO SFRATTO
La comunicazione dello “sfratto” della la statua in bronzo raffigurante Giacomo Mancini dalla sua collocazione dinanzi al municipio era arrivata la prima volta dal sindaco Franz Caruso che il 2 gennaio aveva firmato una lettera (poi inviata via pec l’8 gennaio alla Fondazione Giacomo Mancini) nella quale spiegava l’intenzione di «procedere alla collocazione di ulteriori e diverse opere d’arte, intese come unicum inscindibile, donate dalla famiglia Bilotti, nell’ambito del MAB – Museo all’Aperto Bilotti, la cui perimetrazione urbana è stata pattiziamente circoscritta all’area del centro cittadino di Cosenza che include Piazza Carlo F. Bilotti e tutto l’asse viario di Corso Mazzini».
Come nuova collocazione l’amministrazione aveva indicato piazza Giacomo Mancini ma sarà la Fondazione a dover decidere. Mancini replica che ancora “Non abbiamo una nuova collazione, abbiamo ricevuto molte richieste di altri sindaci”, ma l’auspicio di Giacomo Mancini è che “il nuovo sindaco di Cosenza, quello che succederà a Caruso, decreterà il ritorno del Leone di nuovo qui davanti al municipio”.
LA COMMISSIONE URBANISTICA
“Mi sono interessato di politica, divenendone un appassionato, perché ho sempre guardato con ammirazione e stima Giacomo Mancini senior. Una premessa fondamentale la mia per affermare, senza tema di essere smentito, che mai potrei consentire che si possa sminuirne e/o oltraggiarne il ricordo e la figura. Per onestà intellettuale, però, è opportuno chiarire che quel che è avvenuto non può in alcun modo definirsi uno sfratto”.
Sulla questione è intervenuto con un comunicato il presidente della commissione Urbanistica del Comune di Cosenza Francesco Turco. “Per questioni di salvaguardia del MAB, l’Amministrazione Comunale ha chiesto alla Fondazione Giacomo Mancini di scegliere una nuova allocazione. Istanza a cui si è risposto adendo le vie legali – ha ricordato Turco – Proprio il Tribunale di Cosenza, ha rigettato la domanda cautelare della Fondazione Giacomo Mancini che è stata condannata anche alle spese di lite, confermando la legittimità della scelta operata dall’Amministrazione Comunale di spostare l’opera. La volontà del Comune, lo ribadisco, è quella di valorizzare la figura della personalità politica in conformità, però, dei principi di autorganizzazione del Comune e nel rispetto di precedenti obblighi relativi al MAB. La nostra idea è di installarla, conferendole maggiore pregio, in Piazza Giacomo Mancini, così rispondendo, peraltro, ad una richiesta ben precisa formulata al sindaco Franz Caruso da tanti cittadini e residenti della zona”.
“A tal fine, mi preme precisare – conclude Turco – che non è vero quanto dichiarato circa le spesa che il Comune dovrà affrontare per lo spostamento della Statua, che si attesta sì complessivamente in circa 6 mila euro Iva esclusa, comprendendo, però, il costo per un possibile basamento in marmo, da condividere con la Fondazione e l’artista, il suo montaggio ed i necessari interventi di protezione”.
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