X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

Sarebbero tre i minorenni segnalati in Procura per l’aggressione subita lo scorso 5 ottobre da un quattordicenne dell’istituto “Valentini-Majorana” di Castrolibero. Si tratta di due ragazzi e di una ragazza, coetanei o poco più adulti della vittima, e dopo le indagini eseguite sul campo dai carabinieri, sarà ora l’ufficio diretto da Mario Spagnuolo a valutare le singole responsabilità e le diverse gradazioni di coinvolgimento.

L’epilogo ormai è noto, con il malcapitato giovane che, all’uscita di scuola, viene letteralmente investito da un pugno in pieno volto sferratogli in corsa da un bullo che lo attende al varco. Il pugno gli provoca la rottura del setto nasale e gli fa saltare i denti, ma l’aggressione è così fulminea che, nell’immediatezza, nessuno dei tanti ragazzi presenti sul posto sembra in grado di collaborare con i carabinieri per far luce sull’accaduto. Due settimane più tardi, però, sarà proprio lui, il giovanissimo aggressore, a confessare tutto ai suoi genitori che, senza pensarci su, lo portano in caserma ad autodenunciarsi.

A ciò farà seguito la lettera di suo padre, commovente e coraggiosa, indirizzata ai familiari dell’aggredito, ma nel frattempo le indagini dei carabinieri proseguono per cercare di far piena luce sulla vicenda. L’autore del pestaggio ha rivendicato per sé tutta la responsabilità del caso, ma il sospetto degli investigatori è che lui sia solo un esecutore materiale, e che in questo dramma adolescenziale vi sia posto anche per un mandante.

E per un’istigatrice. A quanto pare, infatti, la ricostruzione operata dagli investigatori parte da uno screzio che si sarebbe registrato tra la vittima e una compagna di classe durante l’orario di lezione. Il quattordicenne avrebbe reagito a un’offesa con un insulto all’indirizzo della ragazza che, per tutta risposta, avrebbe avvertito telefonicamente il suo fidanzato dell’onta da lei subita.

Quest’ultimo, infine, si sarebbe presentato davanti scuola con l’amico picchiatore per punire nel modo più drammatico chi aveva mandato a quel paese la sua fidanzatina. Il caso è diventato di rilevanza nazionale tant’è che, a partire dalle 17, se ne è parlato anche a “La vita in diretta” su Rai uno.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE