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I soccorsi sul luogo dell'incidente

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COSENZA – Un incidente sul lavoro è avvenuto agli impianti di risalita di Lorica, nel comune di Casali del Manco (Cosenza), e un uomo ha perso la vita. Si tratta del responsabile degli impianti Alessandro Marcelli, 60 anni, che prima dell’apertura degli impianti si trovava in un locale a valle per effettuare delle verifiche alle seggiovie, quando sarebbe stato colpito da una cabina e sarebbe scivolato, battendo violentemente la testa nell’impatto.

Alessandro Marcelli, la vittima

Un’operazione di routine, svolta in modalità quotidiana, per come l’hanno definita i colleghi stessi sul posto insieme ai familiari e al medico legale. Sul posto anche i sanitari del 118 e i carabinieri per l’esatta ricostruzione dell’accaduto.

LE FOTO – IL LUOGO DELLA TRAGEDIA

Marcelli, oltre ad essere direttore di esercizio degli impianti di risalita di Lorica e Camigliatello, incarico che aveva assunto recentemente, era direttore delle infrastrutture e del patrimonio delle Ferrovie della Calabria. «Tutta FdC si stringe intorno alla moglie e ai due figli che Alessandro ha lasciato prematuramente» è scritto in una nota della società. I colleghi, colpiti dal dolore, lo ricordano come una persona attenta e scrupolosa e dedita alla sua professione.

Subito dopo l’incidente, l’impianto è rimasto fermo e i vigili del fuoco hanno operato l’evacuazione di alcuni operai rimasti su una cabina che, dopo qualche ora, sono stati portati in salvo.

IL SINDACATO

“Ennesimo incidente sul lavoro. Ennesima tragedia. Questa volta in Calabria, a Lorica nel Cosentino dove il responsabile degli impianti di risalita ha perso la vita, per cause che sono ancora in corso di accertamento, mentre eseguiva un controllo alla partenza delle cabine – ha detto il segretario generale della Cisal Francesco Cavallaro -. Nell’esprimere il cordoglio di tutta la Cisal alla famiglia dell’uomo deceduto, e in attesa che gli organi preposti accertino la dinamica dell’incidente mortale ed eventuali responsabilità, ribadiamo con forza la necessità di potenziare la sicurezza e la formazione con un adeguato stanziamento di risorse economiche e di personale”.

“È una vera e propria continua strage che colpisce drammaticamente tutto il mondo dei trasporti”. Ad affermarlo congiuntamente sono la Filt Cgil nazionale e la Filt Cgil Calabria, a seguito dell’incidente mortale di Lorica.

Le due federazioni dei trasporti della Cgil esprimono “il proprio profondo cordoglio alla famiglia del lavoratore deceduto e vicinanza a tutti i lavoratori rimasti bloccati nell’impianto di risalita a seguito dell’incidente” e chiedono “di fare chiarezza sulle dinamiche per risalire alle eventuali responsabilità di questa tragedia e per capire se ci sono state lacune nell’applicazione di tutte le misure necessarie sulla salute e sicurezza sul lavoro”.

IL CORDOGLIO DI OCCHIUTO

“La Regione Calabria esprime profondo cordoglio per la drammatica morte di Alessandro Marcelli, responsabile degli impianti di risalita di Lorica nel Comune di Casali del Manco, in provincia di Cosenza. Tutta l’amministrazione regionale si stringe attorno alla famiglia, in questo difficile momento. La magistratura faccia piena luce in merito all’incidente costato la vita a Marcelli. Trovo giusto che gli impianti di risalita siano rimasti chiusi, per accertare la reale dinamica di quanto accaduto, e in segno di rispetto per una così grande tragedia”. Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

LE CONDOGLIANZE DI MANCUSO

«Giungano le sentite condoglianze del Consiglio regionale alla famiglia dell’ingegnere Alessandro Marcelli, responsabile degli impianti di risalita di Lorica, tragicamente deceduto sul lavoro». Lo dice il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso. «Mi associo – prosegue Mancuso – a quanti si rivolgono alle autorità preposte perché sia fatta piena luce sull’accaduto. E sottolineo l’urgenza che l’Italia stanzi le risorse necessarie per potenziare la sicurezza sui posti di lavoro al fine di fermare quella che il presidente Mattarella, in un suo recente messaggio al presidente dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro, ha definito “una ferita sociale lacerante” che non trova soluzione ed è in continuo e drammatico aumento».

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