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La droga sequestrata

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COSENZA – Quando l’Audi A3 imbocca lo svincolo autostradale di Cosenza sud, lo spettacolo che si para davanti agli occhi del conducente val bene un’imprecazione che sa di resa: «Minchia, Pauluzzu mio». Pochi metri più avanti, infatti, c’è un gorgo di automobili con un lampeggiante che svetta nel mezzo. «A noi stanno aspettando» gli fa eco il passeggero.

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È il 28 settembre del 2021 e per Gianluca Fantasia (47 anni) e Paolo Cesario (51) si avvicina la resa dei conti. Nel bagagliaio hanno un carico di hashish da quattro chili e settecento grammi del quale di lì a poco perderanno il possesso. Perché quelli parcheggiati poco più avanti, «gli sbirri con le luci blu», sono i carabinieri di Rende. E Cesario ha ragione: stanno aspettando proprio a loro.

All’epoca il capitano Mariachiara Soldano minimizza l’accaduto: «Un rinvenimento fortuito, l’Audi procedeva a velocità elevata e ci siamo insospettiti». L’ufficiale bluffava, perché quel sequestro – con relativo arresto dei due corrieri – era in realtà l’epilogo di un’indagine avviata in gran segreto a giugno e culminata ieri nell’emissione di dieci misure cautelari per traffico di sostanze stupefacenti.

Personaggio centrale dell’inchiesta è Fantasia, già noto alle cronache per i suoi precedenti in materia. Per tre mesi gli investigatori hanno tenuto d’occhio con intercettazioni e pedinamenti il giro che aveva messo in piedi attingendo a due canali di rifornimento: uno genovese e l’altro napoletano. Hanno atteso che quest’ultimo si concretizzasse e poi sono entrati in azione. I due sono stati beccati di ritorno da Ercolano, dove si erano appena approvvigionati di fumo. C’erano stati il giorno prima per assaggiare la merce.

La cimice installata nell’Audi documenta il loro entusiasmo per la qualità dell’acquisto: «Questo è il top», «non va neanche riscaldato», se lo riscaldi prende fuoco», e via discorrendo. Il giorno successivo, quello del loro ultimo viaggio, trasportano quattro scatole con all’interno 49 panetti contraddistinti dal marchio Ruby, ma dopo il loro arresto, davanti al giudice, cadranno entrambi dalle nuvole.

Non sapevano che là dentro vi fosse dell’hashish, un napoletano del quale ignorano l’identità ha chiesto loro la cortesia di trasportare quel carico misterioso in Calabria per consegnarlo poi a un altrettanto sedicente destinatario. Un racconto che il gip riterrà «inconsistente e inattendibile».

Dopo qualche giorno trascorso dietro le sbarre, avevano ottenuto entrambi i domiciliari, Cesario in primis in virtù della sua incensuratezza. Ieri, però, per fantasia si sono spalancate nuovamente le porte del carcere.

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