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Pasquale Aquino, 57 anni, la vittima

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CORIGLIANO ROSSANO (COSENZA) – Sono diversi colpi, forse sette, quelli esplosi nell’agguato di martedì sera in via Mediterraneo, nella frazione Schiavonea, a pochi passi dalla struttura conosciuta come il Quadrato Compagna (LEGGI LA NOTIZIA DELL’OMICIDIO).

La vittima è Pasquale Aquino, 57 anni, personaggio noto alle forze dell’ordine. I proiettili lo hanno raggiunto in varie parti del corpo. Il colpo mortale sarebbe stato esploso alla testa e a distanza ravvicinata. Il killer ha atteso la vittima nella strada che costeggia lato mare la struttura del Quadrato, nella popolosa frazione marinara di Schiavonea, dove si dipanano numerose stradine che raggiungono ortogonalmente il lungomare. Potrebbero essere diversi i testimoni visto che le attività commerciali stavano per chiudere.

Aquino, secondo una prima ricostruzione, era appena sceso dalla sua auto, gli investigatori hanno trovato lo sportello del mezzo ancora aperto. Quando la vittima ha intuito che c’era qualcuno appostato per lui ha iniziato a correre verso l’abitazione a pochi metri dall’auto. Non ce l’ha fatta. Pasquale Aquino non era armato, quindi, l’unica via di scampo per lui era quella di ripararsi a casa.

Ma il killer, a giudicare da quanto è emerso dai rilievi ha agito con freddezza. Quattro colpi dell’arma calibro nove hanno raggiunto l’obiettivo, gli altri sono stati trovati per strada, alcuni anche a centinaia di metri dal cadavere del 57enne. I primi proiettili esplosi mentre l’uomo correva verso la salvezza lo avrebbero raggiunto ad una spalla e al gluteo. Poi, quelli mortali alla testa. Uno potrebbe essere stato esploso come colpo finale.

L’agguato compiuto su via Mediterraneo è stato ricostruito dai carabinieri del locale Reparto territoriale, coordinati dal tenente colonnello Raffaele Giovinazzo che ha raggiunto il luogo del delitto per coordinare le indagini in mano ai magistrati della Procura di Castrovillari, diretta da Alessandro D’Alessio, ma anche alla Dda di Catanzaro. Perchè il delitto di martedì sera potrebbe avere correlazioni con le attività della criminalità organizzata. Uno sgarro, un regolamento di conti, Una situazione che non poteva più essere chiarita con le parole. Sono stati sentiti dagli investigatori, che hanno lavorato senza sosta sin dal ritrovamento del corpo, i familiari, i conoscenti, eventuali testimoni oculari, ma anche chi ha sentito le esplosioni ed ha capito che si trattava di colpi di arma da fuoco ed ha avvertito le forze dell’ordine.

Si cercano anche eventuali riprese provenienti dalle telecamere di videosorveglianza, piazzate nella zona. Tutti elementi utili a ricostruire la scena del delitto. Capire, poi, le motivazioni che hanno indotto il killer o chi lo ha inviato a premere il grilletto, fa parte di un’attività di indagine che deve essere ulteriormente allargata, investigando sul passato della vittima, sulle frequentazioni, sui rapporti anche di eventuali familiari. Il cadavere di Aquino è stato trasportato nella sala mortuaria.

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