X
<
>

Il tribunale di Cosenza

Condividi:
3 minuti per la lettura

Uccise la madre con 32 coltellate nel 2021; assolto il trentacinquenne perché dichiarato incapace di intendere e di volere al momento dell’atto


CASTROVILLARI (CS) – La corte d’Assise di Cosenza, presieduta dal giudice Paolo Lucente, a latere il giudice Francesca De Vuono, e il magistrato Valentina Draetta pubblico ministero, ha assolto “per difetto di imputabilità” Paolo Emilio Sisci. Il giovane trentacinquenne il 27 maggio 2021 uccise con 32 coltellate la madre Filomena Silvestri, di 65 anni. Omicidio avvenuto nel proprio appartamento al quarto piano di un palazzo in via Pellegrini Reginaldo a Castrovillari. Un matricidio efferato che generò grande scalpore in tutto il territorio del Pollino e della Sibaritide.

Paolo Emilio Sisci appartiene a una famiglia molto nota nel territorio. La Corte d’Assise di Cosenza, nella giornata di ieri 2 febbraio 2024, nel sentenziare la non imputabilità di Paolo Emilio Sisci, ha accolto le tesi dell’avvocato difensore Roberto Laghi. Il legale fin dall’inizio, aveva evidenziato l’assoluta incapacità di intendere e di volere, al momento dell’atto, del proprio assistito. Una vicenda giudiziaria che corroborata da numerosi accertamenti tecnici.
Da un lato l’accertamento sul cadavere e la perizia autoptica disposta dal pubblico ministero, quindi l’accertamento sulle capacità di intendere e di volere.

Uccise la madre, cosa ha portato Sisci ad essere assolto

Il pubblico ministero, Valentina Draetta, difatti, ha richiesto al Gip del Tribunale di Castrovillari, Biagio Politano che, con incidente probatorio, venisse accertata la capacità di Sisci al momento del matricidio. La difesa, dal canto suo, ha schierato un collegio di consulenti di primissimo ordine, a livello nazionale. Il collegio è composto dal professor Stefano Ferracudi, docente di criminologia e neurologo, dal professor Michele di Nunzio, psichiatra e dalla professoressa Roberta Costantini, psicologa giuridica e testologa. Il perito del giudice, è stato il professor Paolo Emilio De Pasquali, primario di psichiatria dell’ospedale di Cosenza.

L’avvocato Roberto Laghi, difensore dell’imputato Paolo Emilio Sisci, ha sempre insistito per la situazione di totale incapacità di intendere e di volere. Tale tesi, comprovata dalle perizie, ha consentito al Sisci di essere assolto “da un delitto tanto orrendo, addirittura punibile con la pena dell’ergastolo”. Peraltro, il professor De Pasquali, nella sua perizia, ha evidenziato, scrive in una nota l’avvocato Roberto Laghi, che, “con opportuna terapia farmacologica e psicologica, la pericolosità sociale del giovane Sisci potrà essere tenuta assolutamente sotto controllo, tant’è che lo stesso non avrebbe alcuna necessità di soggiornare in una Rems”.

L’avvocato Laghi, dopo la lettura del dispositivo, nel manifestare soddisfazione per l’assoluzione del proprio assistito, ha dichiarato: “La tragedia che ha sconvolto l’intero territorio è stata causata da uno stato patologico. Paolo Emilio Sisci è un malato che dev’essere curato, piuttosto che punito, è la prima vittima della sua patologia. Esistono tutte le condizioni affinché Paolo Emilio possa tornare presto libero, sottoposto periodicamente a controlli da parte delle strutture presenti sul territorio”.
In aula erano presenti il padre che, assieme alla sorella, è stato sempre vicino al giovane, il quale non ha nascosto momenti di commozione. Anche l’imputato è esploso in un pianto liberatorio.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE