X
<
>

Una recente iniziativa dell'Usb Cosenza presso Villa Sorriso

Condividi:
1 minuto per la lettura

Villa Sorriso s.r.l., di proprietà del gruppo Morrone,  ha comunicato alle organizzazioni sindacali la decisione di ridurre drasticamente il numero dei dipendenti impiegati presso la casa protetta di Montalto Uffugo (CS). Gli esuberi indicati sono pari a 9 unità tra addetti alla cucina e alle pulizie, educatori, manutentori, autisti e massofisioterapisti.

“La motivazione alla base dei licenziamenti, secondo l’azienda, è da ricercare nella diminuzione dei ricavi registrata negli ultimi due anni a causa degli effetti della pandemia – scrive il sindacato USB Lavoro Privato Cosenza –. Ricordiamo che Villa Sorriso s.r.l. opera pressoché totalmente in regime di accreditamento con il servizio sanitario regionale/nazionale, quindi  i profitti sono frutto dei trasferimenti ricevuti dalle casse statali e regionali. Un insopportabile  copione che si ripete, per anni si fa incetta di denaro pubblico, sfruttando la crisi del settore e i legami con la politica, e quando più conviene, da un giorno ad un altro, si decide di lasciare a casa lavoratori e lavoratrici, molti dei quali monoreddito, in una fase di crisi economica acuta”.

“Rispediamo al mittente – prosegue l’organizzazione sindacale – le deboli giustificazioni della famiglia Morrone che tra le altre cose, lo ricordiamo a beneficio dell’opinione pubblica, ha intentato da mesi azioni antisindacali e vessatorie nei confronti dei dipendenti iscritti alla USB Lavoro Privato, chiedendo addirittura agli stessi di revocare le deleghe sindacali e licenziando il nostro rappresentante sindacale aziendale (RSA) Massimo Candela. Crediamo sia necessario salvaguardare a tutti  i costi i posti di lavoro, pertanto sin dalle prossime ore ci mobiliteremo in ogni sede e attraverso tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione”.

“Ribadiamo inoltre – concludono – che gli eventuali licenziamenti avrebbero gravi conseguenze per tutto il nostro territorio, motivo per cui ci aspettiamo che le istituzioni pubbliche non rimangano silenti e inermi di fronte a questa situazione”.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE