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La sede dell'Asp di cosenza

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COSENZA – Ambulatori e consultori dovevano riaprire il Primo giugno, ma a distanza di tre giorni dalla scadenza fissata non c’è ancora nessun provvedimento. Il collettivo Fem.in. è sceso questa mattina in piazza, a protestare davanti alla sede dell’Asp per chiedere conto delle promesse fatte pochi giorni fa, quando il commissario Zuccatelli ha ricevuto una loro delegazione. Lo stesso commissario Zuccatelli, però, ieri ha rassegnato le dimissioni (LEGGI) e ora la vicenda si fa più complicata.

«Aspetto da due mesi una trasfusione ed una visita per essere poi sottoposta ad intervento chirurgico, – spiega all’Adnkronos una delle manifestanti – ma non si può prenotare nulla. Sono disoccupata con due figli a carico ed ho speso più di 100 euro per delle cure palliative per tamponare la situazione».

«A 48 ore dalla mancata riapertura di ambulatori e consultori – sottolinea al megafono un’attività del collettivo Fem.In. – il commissario straordinario dell’Asp di Cosenza Zuccatelli si è dimesso senza lasciare nulla di fatto e senza dare indicazioni. E evidente che la riapertura fosse solo su carta. Il Primo giugno il commissario era in Romagna e gli operatori in ferie perché hanno fatto il ponte. Gli stessi lavoratori non sapevano come procedere. Se gli ambulatori privati stanno lavorando a pieno ritmo perché quelli pubblici restano chiusi? Da ieri c’è un vuoto di gestione nell’Asp, dobbiamo ora aspettare altro tempo per la nomina di un nuovo commissario dopo due mesi in cui non sono state garantite le cure alla cittadinanza. Non andremo via da qui finché non avremo risposte da parte di chi può prendere decisioni come il commissario al Piano di rientro dal debito Cotticelli o il dipartimento Salute della Regione».

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