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Gino Strada

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COSENZA – «Sarebbe criminale in questo momento sottrarsi», parole di Gino Strada. Il fondatore di Emergency ieri era a “Che tempo che fa” su Rai tre, dove ha messo le carte in chiaro non solo sul suo ruolo in Calabria ma anche e soprattutto cosa è successo nelle primissime e concitate ore dopo l’addio di Cotticelli. L’ipotesi di commissario sembrava già scartata a priori, la richiesta era piuttosto ad un ruolo di subcommissario. E c’è spazio anche per due frecciate ben assestate alle critiche ricevute da Spirlì negli ultimi giorni. Ma di importante c’è soprattutto l’appello a medici e infermieri. Una chiamata ad arrivare in Calabria per sostenere Emergency nella gestione dell’emergenza.

«Sono stato contattato da esponenti della maggioranza e poi mi ha telefonato Conte chiedendomi un impegno mio e di Emergency per l’emergenza Covid – dice – si era anche paventato il ruolo di sub-commissario ,ma su queste cose non ne capisco molto». Il passaggio è chiaro: «la disponibilità c’è ma non a fare operazioni di facciata». Dopo quelle chiamate il nulla: «non ho sentito nessuno tranne Borrelli. Con la Protezione civile abbiamo stabilito una bella collaborazione, ci hanno chiesto di intervenire a Crotone». Qui Emergency sta lavorando per un ospedale da campo Covid ma il contributo sarà anche tra le mura dell’ospedale. «Dovremo gestire una struttura ospedaliera di malati Covid e lo faremo con medici e infermieri che abbiamo reclutato, il compito mio è questo se ci verrà chiesto di fare altro lo faremo con grande piacere». Ipotesi che però «si stanno valutando».

Sul ruolo di commissario Strada è chiaro e annuncia anche l’arrivo in Calabria. «Non ho bisogno di nessun incarico, Emergency lavora a prescindere dall’etichetta, presto raggiungerò il team di Emergency e lavoreremo insieme gestendo una struttura sanitaria. Su questo abbiamo una certa esperienza visto che ne abbiamo settanta ospedali in tutto il mondo». Poi la frecciata a Spirlì. «Il presidente forse non lo sa ma siamo dalla sua regione da molti anni, a Polistena abbiamo un ambulatorio che funziona molto bene, recentemente il sindaco ci ha chiesto anche aiuto per fare tamponi». Rispedite al mittente anche le critiche sull’ospedale da campo: «C’è questo equivoco su Emergency, non gestiamo tende. Abbiamo costruito ospedali che sinceramente vorrei vedere in Italia».

Sulla Calabria e su Crotone continua: «L’idea che si è fatto il nostro team è che c’è un ospedale che in parte poteva essere riadattato per accogliere pazienti Covid però ci è stato chiesto anche di preparare delle strutture campali, immagino che alcune tende possono servire nel caso di aumento spropositato dei contagi. Se saranno necessari li useremo».

L’altro passaggio riguarda i contatti con il neocommissario Longo: «non ci siamo ancora sentiti, non ancora. E’ una persona di grande esperienza e di grande valore. Ma il ruolo di Emergency non è quello di cambiare la sanità in Calabria è di dare un aiuto in emergenza. Per cambiare la sanità in Calabria penso servano altri strumenti». Qualche preoccupazione c’è in relazione alla presenza della criminalità organizzata, «però noi non ci occupiamo di sconfiggere la criminalità, ci occupiamo di curare persone». L’appello poi a dottori e infermieri: «contattateci e venite a dare una mano, non solo in ospedale ma anche sul territorio. Questa pandemia è possibile sconfiggerla se c’è una sanità territoriale».

L’ORDINANZA – Intanto nel primo giorno della Calabria in zona arancione, che dispone il coprifuoco dalle 22 alle 5, Spirlì ha licenziato l’ordinanza che in primo luogo stabilisce la ripresa delle attività ambulatoriali non urgenti nelle strutture pubbliche. Restano vietati gli spostamenti in entrata e uscita dal territorio regionale, salvo per esigenze lavorative o motivi di salute. Consentiti anche gli spostamenti per garantire la didattica in presenza dove consentito. Vietato anche spostarsi con ogni mezzo in comuni diversi a quelli di residenza salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale Comune».

Ancora sospese le attività dei servizi di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale. Consentita la consegna a domicilio e l’asporto, in questo ultimo caso dalle 5 alle 22. Aperti gli esercizi lungo le autostrade, negli aeroporti e negli ospedali. Confermati ancora gli screening antigenici gratuiti all’interno del contesto scolastico.

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