X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

COSENZA – La provincia di Cosenza è senza medici e intere unità operative negli spoke dell’Asp di Cosenza rischiano lo stop.

Ma il problema è che non c’è neanche chi risponde alle chiamate: dalle graduatorie aperte non si riesce a cavare un ragno dal buco, sempre più difficile trovare medici specializzati. L’unica soluzione è chiamare dottori per incarichi a prestazione sperando di garantire i Lea in una sanità già sconquassata.

È un quadro che si ripresenta puntualmente tutte le estati. L’equilibrio è delicatissimo: c’è chi in questi mesi ha affrontato una crisi sanitaria senza precedenti e adesso chiede di poter andare in ferie. In mezzo ci sta il problema dei pensionamenti, delle aspettative, delle malattie. E tutto diventa nuovamente emergenza.

QUADRO DIFFICILE MANCANO MEDICI OVUNQUE

L’Asp di Cosenza cerca medici in quasi tutte le discipline: in primo luogo anestesisti. Ma le unità operative degli spoke provinciali hanno necessità enormi: serve personale a Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza, Medicina interna, Pneumologia, Radiologia, Pediatria, Psichiatria, Nefrologia, Medicina trasfusionale e Patologia clinica. L’Asp lo mette nero su bianco nella richiesta a chiamata per nuovi dottori. La criticità è «notevole» ed è principalmente dovuta «a cessazioni dal servizio e oggettive difficoltà di reclutare nuovo personale in possesso delle specializzazioni».

«A RISCHIO TURNI E INTERVENTI»

Con questi numeri la paralisi del sistema è vicina. La situazione in questo momento «non consente di garantire la regolare effettuazione dei turni di servizio» scrive l’Asp, «nonché regolare effettuazione degli interventi chirurgici nel rispetto dei tempi di attesa previsti dalle disposizioni di legge». Più in generale sono i livelli essenziali di assistenza a non essere garantiti e l’emergenza Covid ha ulteriormente acuito il problema.

NIENTE GRADUATORIE

A mancare però sono proprio le graduatorie. Non solo dell’Asp. Un effetto del blocco assunzioni durato quasi un decennio e smontato solo a ridosso dell’epidemia. Dove c’erano non è stato possibile reclutare il personale necessario.

MEDICI A CHIAMATA

Ogni iniziativa utile «tesa a scongiurare il blocco delle attività» è fondamentale. Per questo oltre all’avvio di procedure concorsuali l’Asp ha avviato la chiamata con contratti autonomi a 60 euro all’ora per turni di 6 o 12 ore. Una strategia necessaria per arginare un’emorragia che va avanti da diversi anni.

OSPEDALE, PROTESTE E PRIMI BANDI

Se l’Asp piange l’ospedale di Cosenza non ride. Da settimane i medici sono in stato di agitazione chiedendo interventi soprattutto per Chirurgia toracica e il Pronto soccorso. Il primo avviso pubblico è arrivato proprio ieri e riguarda i due posti in sostituzione dei medici specialisti in chirurgia toracica attualmente in aspettativa. Anche qui la graduatoria verrà utilizzata per ulteriori incarichi a tempo determinato o per sostituzioni del personale assente. Al momento in servizio ci sono 429 dirigenti sanitari a tempo indeterminato e 21 a scadenza per 463 posti letto attivi sui 709 autorizzati totali. Tra pensionamenti, aspettative e malattie però il contingente si sta assottigliando e il progressivo aumento del livello di allerta sull’emergenza Covid non promette nulla di buono.  

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE