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L'elisoccorso di Cosenza

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COSENZA – Non è scomparso soltanto l’elisoccorso, in Calabria il contratto che regolamenta il servizio è una carta fantasma. E non da oggi.

È dal 2016 che la questione non viene chiarita e non si conoscono i termini di un accordo ufficialmente scaduto quell’anno e andato avanti a suon di proroghe. Il sospetto è che in Calabria si stia pagando fior di milioni anche in queste settimane che l’elisoccorso della provincia di Cosenza sta svolgendo il suo servizio altrove. In altre parole non si trova in manutenzione.

IERI ALTRI VOLI NEL LAZIO, UNO DAL GEMELLI

Dal sei agosto fino al 16 è entrato in funzione nel Lazio più di quaranta volte, a queste vanno aggiunte le altre quattro uscite di soccorso di ieri, una delle quali partita proprio dalla piazzola del policlinico Gemelli di Roma. Non c’è alcun dubbio sul fatto che il Pegaso 50 sia in servizio, lo dimostrano i dati del trasponder.

IL CONTRATTO CHE NON C’E’, STIAMO PAGANDO?

Nel frattempo resta il mistero sul contratto di gestione, scaduto da anni e prorogato continuamente. Nel 2020 la Regione ha sborsato in un mese 619.282,63 di canone mensile all’Elitaliana, proprietaria del velivolo e gestita dal sindaco di Tarquinia, eletto in quota Lega, Alessandro Giulivi. In totale, considerate le altre due aziende che operano in Calabria la Regione spende oltre un milione di euro al mese. La “fetta” del Pegaso 50 è ancora a nostro carico?

LA REGIONE IN SILENZIO E L’ASP BEFFATA

La Regione tace lì dove si rischia un conflitto politico tra il leghista Spirlì e l’ex del Carroccio Giulivi. Nel frattempo del mezzo in Calabria non c’è traccia, con l’Asp che comunica controlli dell’Enac in corso mentre l’elicottero svolge servizio altrove. Una beffa.

GUCCIONE: «HO CHIESTO LE CARTE, NESSUNA RISPOSTA. DENUNCIO TUTTI»

«È evidente che si vogliono coprire gravi responsabilità» dice il consigliere regionale Carlo Guccione.

«La postazione Cannuzze di Cosenza continua ad essere deserta e il servizio di elisoccorso è sospeso ormai dal 6 agosto, ma dalla Regione continua ad esserci un atteggiamento omissivo. Lo scorso 12 agosto ho fatto richiesta di accesso agli atti per verificare eventuali inadempienze contrattuali e le reali ragioni che hanno portato alla sospensione del servizio. Ma ad oggi non ho ricevuto alcuna risposta né dal commissario Guido Longo, né dalla Regione e dal Dipartimento Salute. Si tratta di un grave impedimento all’espletamento del mio mandato istituzionale, così come ricorda il Regolamento interno del Consiglio e l’articolo 24 dello Statuto regionale dove viene specificato che ogni consigliere regionale ha “il diritto di ottenere dagli uffici della Regione, degli enti e delle aziende da essa dipendenti copia degli atti e documenti, anche preparatori, senza che possa essere opposto il segreto di ufficio se non nei casi espressamente previsti dalla legge”. È un tentativo maldestro di coprire le responsabilità di questa grave vicenda. Nella richiesta inoltrata il 12 agosto ho chiesto copia del contratto in essere tra la Regione Calabria e la società che gestisce il servizio di elisoccorso, in particolare nella provincia di Cosenza, al fine di verificare eventuali inadempienze e clausole contrattuali. Il 28 luglio 2009 è stato stipulato il “Contratto per l’affidamento del Servizio di Soccorso Sanitario con elicotteri per la Regione Calabria” per la durata di sei anni. Dalla data di scadenza del contratto, 31 luglio 2015, non essendo stata bandita la nuova gara per il servizio, il servizio è stato prorogato di volta in volta. Qualunque dipendente del Dipartimento Salute può essere autorizzato a inviare tramite e-mail gli atti richiesti. Non si accampino scuse perché l’invio di un contratto non richiede grande impegno. Se entro la fine della settimana non avrò ricevuto la documentazione richiesta mi vedrò costretto, mio malgrado, a rivolgermi alle autorità competenti».

L’INTERROGAZIONE DEI CINQUE STELLE

Sulla questione intervengono i deputati Orrico, Melicchio, Misiti e Scutellà assieme all’eurodeputata Laura Ferrara.

«Secondo quanto riportano diversi organi di stampa, pare che lo stesso mezzo sia stato addirittura usato in questi ultimi giorni nella regione Lazio. Quella di Cosenza, come tutti sanno – proseguono i parlamentari – è la più vasta provincia calabrese per estensione territoriale nonché una fra le più grandi d’Italia e non può essere privata per così lungo tempo di un servizio emergenziale di eccellenza che ogni giorno salva vite umane e previene il peggio. Basti pensare che, attualmente, gli interventi devono essere garantiti dalle basi operative di Lamezia (Catanzaro), Locri (Reggio Calabria) e Cirò Marina (Crotone) con un preoccupante allungamento dei tempi di soccorso. Doloroso è stato assistere alla denuncia degli operatori del 118 che lavorano da anni, con dedizione e professionalità, al servizio e che ci mettono la faccia esponendosi così come ha fatto il dottor Pasquale Gagliardi. Purtroppo dobbiamo registrare anche che la Regione Calabria, titolare del contratto stipulato con la società che gestisce il servizio, ha adottato un comportamento non adeguatamente tempestivo per ovviare alla pericolosa criticità».

«Per tutte queste ragioni – concludono i parlamentari 5 Stelle – abbiamo deciso di presentare un’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro della Salute Speranza affinché venga fatta chiarezza sulle ragioni dell’interruzione del servizio con conseguente grave nocumento per il diritto alla salute dei cittadini della provincia di Cosenza».

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