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L'Asp di Cosenza

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Asp di Cosenza ostaggio del contenzioso

COSENZA – Un contenzioso milionario che si alimenta con costanza. Decine di procedimenti e decreti ingiuntivi con interessi che lievitano in maniera considerevole. Fatture che non si trovano e devono essere richieste ai legali di chi denuncia. È la cronaca quotidiana delle Aziende sanitarie calabresi, per anni sostenute con contabilità dubbie e bilanci in molti casi mai presentati.

Il caso di specie riguarda l’Asp di Cosenza, la stessa che non presenta un bilancio consuntivo dal 2018 e fatica a mettere in ordine la contabilità, che per poco più di 26mila euro da pagare si trova ad aggiungere interessi per quasi 72mila euro. E la questione arriva indietro nel tempo: perché si parla di tre decreti ingiuntivi su crediti in mano alla banca Farmafactoring, pagamenti arenati nel tempo e con una “rimanenza” di 26mila 200 euro.

Nel 2022 la Prefettura nomina un commissario straordinario e si scopre che una delle fatture insolute relativa al fitto di un macchinario per un laboratorio analisi, non era mai stata registrata dalla stessa Asp. L’unica soluzione è chiederne copia ai legali della società in questione. Alla fine il conto è salatissimo, ci sono 71mila 800 euro circa di interessi da pagare più 14mila euro di spese giudiziarie da liquidare. E questo è solo uno dei casi che alimentano in maniera sistematica il problema contenzioso dell’Asp di Cosenza.

Le ultime liquidazioni dell’azienda riguardano anche le spese legali di altri due decreti ingiuntivi, le richieste in questo caso erano letteralmente milionarie: quasi 10 milioni per una, poco più di 7 milioni la seconda. In entrambe le questioni la vicenda giudiziaria si è conclusa con una condanna dell’Asp di Cosenza ma con una rimodulazione dell’esborso. Tre milioni e otto nel primo caso, 530mila euro circa nel secondo caso.

Poi ci sono le spese legali; quasi 110mila euro nel primo contenzioso, 61mila nella seconda vicenda. Tutte cifre confluite nei conti economici di quest’anno. Il vero problema, dunque, sembra essere il volume del contenzioso totalmente indefinito che si aggiunge ai residui passivi.

Stando all’ultima relazione della Procura della Corte dei conti la sanità calabrese nel 2021 ha prodotto oltre un miliardo e 800 milioni euro di residui passivi, il 65% di tutti i passivi del bilancio regionale. Una cifra che però non tiene conto del contenzioso, ad oggi mai chiarito e quasi impossibile da quantificare soprattutto nelle due Asp che non presentano un bilancio da anni, Reggio Calabria e Cosenza. L’unico dato a disposizione è una vecchia rilevazione dell’Asp di Reggio Calabria che certifica, molto approssimativamente, 500 milioni di euro di contenzioso.

Nel frattempo l’Asp, ogni tre mesi, procede alla delibera di non pignorabilità delle somme per garantire i pagamenti necessari a far funzionare la macchina, a causa proprio dell’«elevato contenzioso pendente relativo a risarcimento danni derivanti da colpa professionale e delle cause instaurate dai dipendenti e prestatori d’opera professionali, nonché del contenzioso esistente tra l’Asp e i terzi fornitori, derivante dal mancato rispetto da parte dell’Azienda dei termini contrattuali di pagamento, a causa del permanere delle condizioni di adeguata liquidità».

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