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Il nuovo braccio robotico presentato all'ospedale dell'Annunziata di Cosenza

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Presentato all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza il braccio robotico destinato alla Neurochirurgia, ulteriore passo verso una Azienda ospedaliera universitaria


COSENZA – L’ospedale di Cosenza sempre più tecnologico. Nel blocco operatorio dell’ospedale è stato presentato il nuovo braccio robotico destinato alla Neurochirurgia. Il robot, costato un milione e duecentomila euro, è stato acquistato dall’Università della Calabria con fondi Pnrr. Dopo i primari universitari si tratta di un ulteriore tassello verso una vera e propria Azienda ospedaliera universitaria.

“L’approccio cambia – ha detto Salvatore Aiello, direttore facente funzioni dell’Unità operativa di Neurochirurgia – si orienta ancora di più verso la microchirurgia. E cambiano anche i tempi di intervento. Questa è una donazione importante sia per i pazienti che per i futuri studenti. Verranno qui per studiare e imparare la medicina del futuro”. Un “passo” importante secondo il commissario dell’azienda ospedaliera Vitaliano De Salazar, che ha definito il cammino Unical-ospedale come “inarrestabile”.

De Salazar si toglie qualche sassolino: “C’è sempre un problema di percezione da parte dell’utenza su questo ospedale, su questo dobbiamo lavorare. Così come dovremo migliorare il comfort. C’è da dire che qui le eccellenze si stanno moltiplicando. Quando si parla di sanità più che alle percezioni dobbiamo guardare ai dati. I numeri ci dicono che quest’anno questo ospedale ha prodotto salute per un valore di undici milioni di euro. Vuol dire, tradotto in salute, che ha fatto più di milleduecento interventi chirurgici. Un ottimo risultato rispetto a un ospedale che stava sprofondando negli abissi”.

NON SOLO IL BRACCIO ROBOTICO, GLI ALTRI INTERVENTI ALL’OSPEDALE DI COSENZA

Il commissario non nasconde il problema del Pronto soccorso: “Stiamo lavorando in metà degli spazi – dice – ma curiamo con grande sforzo”. Insomma “è la volta buona, con o senza De Salazar”. Il riferimento è al suo futuro alla guida dell’azienda. Infine il rettore dell’Unical Nicola Leone. L’ateneo ha scelto di investire metà dei fondi a disposizione per l’acquisto del robot. “Crediamo molto in questa missione – ha detto – e questo strumento molto avanzato sarà utilissimo anche per la formazione. Non è passato neanche un anno dall’arrivo del robot Da Vinci, che ormai è utilizzato a pieno regime”.

L’arrivo dei primari universitari è l’altro punto fondante. “Tutto questo permetterà da ottobre di aprire quattro nuove scuole di specializzazione. L’Università della Calabria sta dimostrando che anche a queste latitudini si possono fare dei concorsi rigorosi”. Nel frattempo la sfida sembra raccolta: “Tantissimi sono i colleghi – chiosa Leone – che mi contattano per venire a lavorare nella sanità calabrese”.


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