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Pasquale Golia

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COSENZA – Un giornalista e fotografo sarebbe stato offeso ripetutamente da uno steward in servizio nello stadio “Marulla” di Cosenza durante la partita di sabato tra i rossoblù e la Cremonese.

La denuncia è dello stesso giornalista calabrese, Pasquale Golia, che sui social ha scritto: «Giro il mondo per raccontare sport da quasi 15 anni e non mi era mai capitata una cosa simile: purtroppo è capitata oggi al San Vito -Marulla, è la cosa va avanti dalla scorsa stagione purtroppo, nella mia Cosenza. Uno steward si permette il lusso di beffeggiarmi ed umiliarmi continuamente, è capitato questo pomeriggio (sabato, ndr) nuovamente appena ho messo piede allo stadio, nel mentre lo stesso chiude un occhio verso condotte proprio non consone di altri miei colleghi bordocampisti».

Secondo quanto reso noto da Golia, il fatto si sarebbe svolto «nel silenzio di chi dovrebbe vigilare anche su chi è chiamato a garantire la sicurezza nello stadio ma che evidentemente preferisce fare altro o meglio fare il bullo con chi, come me, per essere lì ha dovuto fare gavetta, iscriversi ad un ordine professionale e mettersi ogni domenica in gioco».

Si tratta, secondo il giornalista fotografo, di «una discriminazione bella e buona per il solo fatto di essere fisicamente diverso. Ora però non ci sto più. Voglio fare il mio lavoro con la giusta serenità e non essere vessato da un bullo travestito con una casacca gialla. Purtroppo nel calcio ed a Cosenza succede anche questo. Ora mi aspetto che la società Cosenza Calcio in prima linea contro le discriminazioni, intervenga. Lo farò anch’io denunciando la cosa pubblicamente ed alma Lega B. Cose simili non debbono accadere, non posso accettare di essere bullizzato solo per il mio aspetto fisico».

Golia ha poi reso noto di avere «ricevuto una bella telefonata da parte del responsabile sicurezza della società che ha condannato il gesto, sospendendo lo steward. Ringrazio anche il Comune di Cosenza, che per il tramite di Damiano Covelli, ha stigmatizzato l’accaduto in difesa di tutti quanti hanno difficoltà e non per questo debbono avere problemi nella vita sociale».

Il giornalista ha anche spiegato: «Non voglio avercela con nessuno, sono disposto anche ad accettare le scuse del signore in questione, scuse che non saranno rivolte a me ma a tutti quelli che come me nonostante la vita difficile non rinunciano a perseguire i propri sogni! Ringrazio anche l’Ordine dei Giornalisti Calabria e l’Unione Stampa Sportiva Italiana per la vicinanza. Spero che questo spiacevole gesto sia il fondamento per una maggiore coscienza civile in uno sport, come il calcio, che forse ha perso un pochino della sua missione che è quella della condivisione e del rispetto degli altri».

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