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COSENZA – Il decreto di commissariamento della Camera di Commercio di Cosenza è da giorni sul tavolo del presidente della Giunta Regionale Giuseppe Scopelliti. Lo avrebbe redatto  di proprio pugno un funzionario della Regione, pare su input della politica, ma i presupposti che starebbero alla base del decreto sarebbero lesivi dell’autonomia dell’ente, tant’è che al presidente della giunta è stata notificata una diffida dal legale delle associazioni Confcommercio Cosenza, Coldiretti Cosenza, CNA Cosenza e Casa Artigiani di Cosenza. La storia potremmo riassumerla con una metafora calcistica: c’è una squadra che ha vinto, gli sconfitti hanno fatto ricorso, la partita si rigioca. Chi ha vinto la partita annullata sta vincendo anche la seconda, ma prima del fischio di chiusura fa pressione sull’arbitro per requisire il pallone. Fuori metafora lo scontro che si sta giocando sulla Camera di Commercio ha il sapore amaro di una beffa, di una regione dove le regole sono saltate e tutto è oramai possibile. Anche calpestare le più normali regole della democrazia. Ed è paradossale che a prestarsi a questo gioco ci siano anche rappresentanti delle istituzioni che dovrebbero garantire il rispetto delle regole. Già in passato la Camera di Commercio di Cosenza è stata commissariata per uno scontro tra le associazioni, in quel caso il presidente protempore Agazio Loiero entrò nell’arena procedendo al commissariamento con la nomina di un politico navigato come Pierino Rende. Salvo poi a distanza di anni giungere la sentenza che quell’operazione era illegittima così come la destituzione del presidente designato. 
A distanza di tempo la storia si ripete, ma questa volta il nome del commissario non sarebbe super partes, ma l’attuale presidente dell’ente Giuseppe Gaglioti. Ma chi c’è dietro a questa operazione di potere che vuole impedire il rinnovo degli organi camerali così come stabilito da leggi dello Stato? Probabilmente una lobby di potere trasversale alla politica che spera con questa operazione, così come è accaduto in passato, di incassare qualche prebenda. L’avvocato delle associazioni nella diffida a Scopelliti e all’assessore alle Attività Produttive Demetrio Arena, ricostruisce anche le vicende legali degli ultimi mesi. E cioè che sulla base dei dati trasmessi dalla CCIAA di Cosenza, sono stati individuati con decreto i seggi spettanti alle organizzazioni partecipanti al rinnovo degli organi camerali. Tale decreto è stato impugnato innanzi al Tar Calabria dalle altre associazioni Confindustria, Confagricoltura, Confesercenti, Cia e Confartigianto. Il Tar con un’ordinanza ha evidenziato una “carenza dell’istruttoria volta all’accertamento del grado di rappresentatività delle varie organizzazioni” indicate dalle organizzazioni ricorrenti e ha disposto, “ai fini del riesame, la reiterazione dell’istruttoria, da effettuarsi a cura del segretario Generale della CCIAA di Cosenza o da funzionario dal medesimo delegato con provvedimento formale”. Le ordinanze sopra indicate sono state confermate dal Consiglio di Stato. In esecuzione di tali ordinanze  il Segretario generale della CCIAA di Cosenza, dottoressa Donatella Romeo, ha completato le operazioni di reiterazione dell’istruttoria e con determinazioni del 20 dicembre scorso ha cristallizzato gli esiti della rinnovazione dell’istruttoria, fornendo tutti i dati necessari a Scopelliti per l’individuazione dei seggi spettanti alle organizzazioni. «E’ appena il caso di notare – scrive l’avvocato – che gli esiti dell’istruttoria, salvo taluni accorgimenti, dovrebbero condurre alla conferma della distribuzione dei seggi già operata con il decreto poi impugnato. In sostanza i numeri dei seggi assegnati non cambiano. La cordata che fa riferimento a Coldiretti, Confcommercio e gli altri ha ottenuto 14 seggi su 27. Inoltre il legale fa presente che la rinnovazione dell’istruttoria – secondo le direttive dalla Giustizia amministrativa – è stata completata prima del termine di scadenza degli organi camerali. E quindi chiede, per conto delle associazioni, di procedere “ai sensi dell’art. 9 del DM 156/2011 alla determinazione del numero dei seggi spettanti alle organizzazioni concorrenti alle procedure di rinnovo della CCIAA di Cosenza, peraltro sulla base di una istruttoria emendata e condotta secondo le direttive del TAR Calabria, e poiché la proroga legale degli organi camerali spira il prossimo 04/02/2013”.  
Quindi ora la palla passa a Scopelliti che entro 10 giorni e in ogni caso entro il 4 febbraio, così come stabilisce la legge, deve convalidare i seggi trasmessi dal segretario generale e convocare l’assemblea. La vicenda è attenzionata anche dalla Confcommercio nazionale pronta a dare battaglia in tutte le sedi, anche penali, in caso di palese illegittimità degli atti. Del resto la diffida inviata a Scopelliti è stata trasmessa anche al ministero dell’Attività Produttive e all’Unione nazionale delle Camere di Commercio.

COSENZA – Il decreto di commissariamento della Camera di Commercio di Cosenza è da giorni sul tavolo del presidente della Giunta Regionale Giuseppe Scopelliti. Lo avrebbe redatto  di proprio pugno un funzionario della Regione, pare su input della politica, ma i presupposti che starebbero alla base del decreto sarebbero lesivi dell’autonomia dell’ente, tant’è che al presidente della giunta è stata notificata una diffida dal legale delle associazioni Confcommercio Cosenza, Coldiretti Cosenza, Cna Cosenza e Casa Artigiani di Cosenza. 

La storia potremmo riassumerla con una metafora calcistica: c’è una squadra che ha vinto, gli sconfitti hanno fatto ricorso, la partita si rigioca. Chi ha vinto la partita annullata sta vincendo anche la seconda, ma prima del fischio di chiusura fa pressione sull’arbitro per requisire il pallone. Fuori metafora lo scontro che si sta giocando sulla Camera di Commercio ha il sapore amaro di una beffa, di una regione dove le regole sono saltate e tutto è oramai possibile. Anche calpestare le più normali regole della democrazia. Ed è paradossale che a prestarsi a questo gioco ci siano anche rappresentanti delle istituzioni che dovrebbero garantire il rispetto delle regole. Già in passato la Camera di Commercio di Cosenza è stata commissariata per uno scontro tra le associazioni, in quel caso il presidente protempore Agazio Loiero entrò nell’arena procedendo al commissariamento con la nomina di un politico navigato come Pierino Rende. Salvo poi a distanza di anni giungere la sentenza che quell’operazione era illegittima così come la destituzione del presidente designato. 

A distanza di tempo la storia si ripete, ma questa volta il nome del commissario non sarebbe super partes, ma l’attuale presidente dell’ente Giuseppe Gaglioti. Ma chi c’è dietro a questa operazione di potere che vuole impedire il rinnovo degli organi camerali così come stabilito da leggi dello Stato? Probabilmente una lobby di potere trasversale alla politica che spera con questa operazione, così come è accaduto in passato, di incassare qualche prebenda. L’avvocato delle associazioni nella diffida a Scopelliti e all’assessore alle Attività Produttive Demetrio Arena, ricostruisce anche le vicende legali degli ultimi mesi. E cioè che sulla base dei dati trasmessi dalla Cciaa di Cosenza, sono stati individuati con decreto i seggi spettanti alle organizzazioni partecipanti al rinnovo degli organi camerali. Tale decreto è stato impugnato innanzi al Tar Calabria dalle altre associazioni Confindustria, Confagricoltura, Confesercenti, Cia e Confartigianto. Il Tar con un’ordinanza ha evidenziato una “carenza dell’istruttoria volta all’accertamento del grado di rappresentatività delle varie organizzazioni” indicate dalle organizzazioni ricorrenti e ha disposto, “ai fini del riesame, la reiterazione dell’istruttoria, da effettuarsi a cura del segretario Generale della Cciaa di Cosenza o da funzionario dal medesimo delegato con provvedimento formale”. Le ordinanze sopra indicate sono state confermate dal Consiglio di Stato. In esecuzione di tali ordinanze  il Segretario generale della Cciaa di Cosenza, dottoressa Donatella Romeo, ha completato le operazioni di reiterazione dell’istruttoria e con determinazioni del 20 dicembre scorso ha cristallizzato gli esiti della rinnovazione dell’istruttoria, fornendo tutti i dati necessari a Scopelliti per l’individuazione dei seggi spettanti alle organizzazioni. 

«E’ appena il caso di notare – scrive l’avvocato – che gli esiti dell’istruttoria, salvo taluni accorgimenti, dovrebbero condurre alla conferma della distribuzione dei seggi già operata con il decreto poi impugnato. In sostanza i numeri dei seggi assegnati non cambiano. La cordata che fa riferimento a Coldiretti, Confcommercio e gli altri ha ottenuto 14 seggi su 27. Inoltre il legale fa presente che la rinnovazione dell’istruttoria – secondo le direttive dalla Giustizia amministrativa – è stata completata prima del termine di scadenza degli organi camerali. E quindi chiede, per conto delle associazioni, di procedere “ai sensi dell’art. 9 del DM 156/2011 alla determinazione del numero dei seggi spettanti alle organizzazioni concorrenti alle procedure di rinnovo della Cciaa di Cosenza, peraltro sulla base di una istruttoria emendata e condotta secondo le direttive del TAR Calabria, e poiché la proroga legale degli organi camerali spira il prossimo 04/02/2013”.  Quindi ora la palla passa a Scopelliti che entro 10 giorni e in ogni caso entro il 4 febbraio, così come stabilisce la legge, deve convalidare i seggi trasmessi dal segretario generale e convocare l’assemblea. La vicenda è attenzionata anche dalla Confcommercio nazionale pronta a dare battaglia in tutte le sedi, anche penali, in caso di palese illegittimità degli atti. Del resto la diffida inviata a Scopelliti è stata trasmessa anche al ministero dell’Attività Produttive e all’Unione nazionale delle Camere di Commercio.

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