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I sindaci davanti la prefettura di Cosenza

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I sindaci del Cosentino contro l’autonomia differenziata, la protesta davanti la prefettura di Cosenza


COSENZA – Non c’è stata un’adesione di massa (almeno in presenza) ma una pletora di fasce tricolori ha comunque affollato il piazzale antistante la Prefettura di Cosenza. Obiettivo dire no all’autonomia differenziata. A guidare la crociata dei sindaci del Cosentino la presidente di Anci Calabria Rosaria Succurro. La stessa che nei giorni scorsi aveva chiamato a raccolta i Comuni calabresi attirando su di sé le ire della componente leghista del centrodestra (coalizione d’appartenenza della sindaca di San Giovanni in Fiore).

Una delegazione di primi cittadini ha consegnato al prefetto di Cosenza Vittoria Ciaramella un documento che mette nero su bianco la contrarietà al ddl Calderoli. «L’Anci non ha una connotazione politica e rappresenta tutti i sindaci e tutte le amministrazioni dei 7.134 Comuni italiani» che vi aderiscono. Questa è la premessa del documento unitario, consegnato ai prefetti delle cinque province calabresi, con cui l’Anci Calabria ha chiesto al governo e al Parlamento «risorse ingenti e, soprattutto, certe» in materia di «autonomia differenziata». Autonomia che – si legge nel testo, firmato dalla presidente Rosaria Succurro – «non potrà esistere, fintanto che non verranno garantiti in modo uniforme su tutto il territorio nazionale i Livelli essenziali delle prestazioni. I Lep dovranno essere finanziati non più attraverso l’iniquo criterio della spesa storica, ma attraverso i fabbisogni standard».

AUTONOMIA DIFFERENZIATA, LA PREOCCUPAZIONE MANIFESTATA DAI SINDACI DEL COSENTINO E DA ANCI CALABRIA

Nel documento, l’Anci Calabria sottolinea a governo e Parlamento la necessità inderogabile di evitare «squilibri territoriali» e di «non aumentare la sperequazione tra Nord e Sud». Per cui – avverte la stessa associazione dei Comuni – «servono risorse ingenti e, soprattutto, certe». Inoltre, l’Anci Calabria «esprime preoccupazione perché il finanziamento di questa riforma, che richiederà una copertura di decine e decine di miliardi di euro, potrebbe andare a erodere alcuni capitoli della spesa pubblica già assai compulsati negli ultimi anni».

«I sindaci calabresi – assicura l’Anci Calabria – vigileranno con estrema attenzione affinché i diritti sociali e civili siano garantiti a tutti i cittadini su tutto il territorio nazionale e affinché sia impedita la possibilità di fare intese, ai sensi dell’articolo 116 della Costituzione, senza il preventivo finanziamento integrale di tutti i Livelli essenziali delle prestazioni». Alla manifestazione erano ovviamente presenti il sindaco di Cosenza Franz Caruso e il primo cittadino di Corigliano Rossano Flavio Stasi, da sempre in prima line a contro la riforma. Hanno fatto capolino anche i consiglieri regionali del Partito democratico Franco Iacucci e Mimmo Bevacqua, l’ex deputata Enza Bruno Bossio e vari esponenti dei sindacati e delle associazioni.

«Non abbiamo pregiudizi contro l’autonomia differenziata ma diciamo no senza la garanzia di vere le adeguate coperture finanziarie. Non vogliano che si accentui il divario tra Nord e Sud», ha affermato Succurro. La presidente dell’Anci ha glissato sulle recenti stilettate delle parlamentari Simona Loizzo e Tilde Minasi: «Siamo sindaci e abituati a lavorare e a evitare le polemiche e le strumentalizzazioni. Noi vogliamo i risultati per i territori e le comunità».

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