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Il comizio di Carlo Tansi a Paola

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PAOLA (COSENZA) – «Ringrazia a Diu ca ancora si vivu. Vivu nun ci rimani». È la minaccia in dialetto che una persona del pubblico – secondo quanto riferito in un post pubblicato sulla pagina facebook “Carlo Tansi con Amalia Bruni presidente” – ha lanciato, ieri sera, contro il leader del movimento “Tesoro Calabria” che stava intervenendo ad un incontro elettorale a Paola.

A riferirlo nel post è l’addetta stampa dell’esponente politico Elisa Selvaggi che parla di fatto «molto grave» aggiungendo che «mentre Tansi inveiva come al suo solito, facendo nomi e cognomi, sulle famiglie di ‘ndrangheta che opprimono la Calabria. Ho visto e sentito un giovane e corpulento signore, che aveva per mano un bambino, a meno di un metro da un vigile urbano, che si è rivolto gridando verso di lui in dialetto paolano. Più di una persona ha assistito a questa scena, mentre il corpulento signore è stato fotografato. Tutto ciò sarà denunciato all’autorità giudiziaria. Un fatto molto grave, verificatosi davanti ad altri testimoni, durante un incontro con i cittadini».

«Come accade sempre – ha dichiarato Tansi sulla vicenda – faccio nomi e cognomi delle famiglie di ‘ndrangheta delle realtà dove mi trovo. Ieri sera ho parlato dei Muto e dei Serpa. Alla fine dell’incontro mi è stata indicata una persona sui 25 anni, alta che aveva detto quella frase minacciosa».

LA SOLIDARIETÀ DI AMALIA BRUNI

«La battaglia politica può essere dura, aspra ma mai deve superare i toni della civiltà. La politica è fatta di mediazioni, di confronto, di dialogo, le intimidazioni e le minacce fanno, parte di un’altra cosa che spero le Forze dell’Ordine chiariranno quanto prima».

È quanto afferma Amalia Bruni, candidata per il centrosinistra alla guida della Regione Calabria. «Carlo Tansi è una persona perbene – prosegue Bruni – che porta avanti le sue battaglie con coraggio e dignità mettendoci la sua faccia. Noi non ci faremo intimorire da nessuno perché dobbiamo cambiare questa regione per far nascere la Nuova Calabria».

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