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Luigi De Magistris

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La trattativa tra fedelissimi di Luigi de Magistris e fedelissimi di Mario Oliverio, c’è stata, eccome. E certo non se la sono inventa i giornalisti. I due big non si sono mai incontrati, ma i gregari di entrambi hanno avuto, incontri, interlocuzioni e quant’altro.

Il punto da superare è l’accettazione da parte di de Magistris di una lista preconfezionata proposta dagli emissari dell’ex governatore.

La questione non è semplice da risolvere, perché il gruppo dem, rimasto fedele a Oliverio, sul tavolo della trattativa ha proposto un “accordo tecnico” con l’ex pm candidato governatore, che preveda l’entrata nella coalizione di una lista, da sottoporre, eventualmente, solo ad un “codice etico”, ma non a un “giudizio politico” sui nomi che la compongono.

Il sindaco uscente di Napoli, però, ha l’esigenza di tutelare il più possibile quel consenso di “rottura” che è riuscito a costruire attorno a sé, che acchiappa voti pure a destra.

L’impasse sta proprio nella difficoltà di trovare un equilibrio fra le rispettive esigenze delle parti: Oliverio non può rinnegare e cancellare il suo passato politico, come se fosse una linea di gesso su una lavagna; de Magistris non può far passare il messaggio che la sua diventi un’alleanza di “riciclati” in cerca di posti in consiglio regionale, dopo lo strappo con il Partito democratico. Vi sono, quindi, i margini per raggiungere un’intesa?

L’accordo fra de Magistris e Oliverio, nei giorni scorsi, sembrava ad un passo. Ora, appare decisamente più distante, ma forse, fra ieri e oggi, non c’è nessuna sostanziale differenza. È ovvio che una risposta alla domanda sua una possibile intesa potranno darla solo i due diretti interessati. In questi ultima settimana, sia de Magistris, che Oliverio, sono molto attenti alle parole che dicono pubblicamente. Nessuno dei due è tranchant quando si parla di un eventuale patto.

Hanno smentito solo la notizia di un incontro a due, che effettivamente ancora non c’è stato. Purtuttavia, nessuno può dimenticare la colorita e significativa espressione che de Magistris ha pronunciato a fine luglio: “più siamo e meglio stiamo”. Ciò che risulta al Quotidiano, è che ad oggi nessuna intesa è stata siglata, ma che allo stesso tempo vi sono ancora “finestre” aperte, attraverso cui dialogare.

Intanto, cominciano a circolare sondaggi che danno Roberto Occhiuto, candidato governatore del centrodestra, al 46%; Amalia Bruni, candidata Pd-5s-Tansi, al 30% e de Magistris al 23%.

E non ci vuole una calcolatrice scientifica, guardando tali percentuali, per capire che Oliverio e il suo gruppo politico potrebbero diventare l’ago della bilancia, quantomeno per stabilire chi arriverà ultimo alle regionali di ottobre.

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