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Il senatore Nicola Morra durante la sua diretta facebook

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COSENZA – «Io non conosco personalmente il dottor Cascini, so però che esiste una legge che tutela la privacy anche di chi, ricoverato, fornisce i suoi recapiti per essere informati su questioni medico sanitarie e sui motivi per i quali è stato ricoverato. Se questi numeri vengono usati per fare campagna elettorale, in maniera seppur garbata, forse si eccede e forse si viola la norma».

Sono le parole del senatore Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia, pronunciate questa mattina in una diretta Facebook in riferimento alle telefonate partite da una clinica di Belvedere per cercare voti a sostegno di Forza Italia. Il senatore Morra ha anche mostrato l’articolo del Quotidiano (LEGGI)

Morra ha anche fatto riferimento a un post di una donna che su Facebook denunciava la telefonata ricevuta e a un altro post, di Ugo Vetere, che segnalava di essere stato anch’egli chiamato pur candidato in un’altra lista. Lo stesso Morra poi ha letto il comunicato del dottor Vincenzo Cascini, proprietario della clinica, in cui ha fornito la propria versione delle telefonate (LEGGI).

«Immaginiamo che dovessimo venire contattati da soggetti a cui diamo il nostro contatto per motivi specifici – ha commentato Morra – se chiedo al gommista di farmi sapere quando potrei andare per fare il cambio gomme e questo magari mi chiama per segnalarmi che suo nipote ha aperto una rivendita di profumi o alimentare, non lo può fare. Quindi, dopo il candidato che ha lanciato mascherine in buste di plastica finite in mare e sulla spiaggia, ora ci troviamo il candidato proposto dalla clinica in cui sei stato ricoverato. Non va bene, In Calabria purtroppo spesso si confonde pubblico e privato, non capendo che ci sono confiniti ben definiti tra quanto è lecito fare e quanto non è possibile fare. Chiunque esso sia, lasciamo stare che sia un candidato di Forza Italia, chiunque va redarguito e segnalato. La legge è uguale per tutti».

Il senatore ha poi concluso: «In una regione come la Calabria chi si occupa di sanità, che hanno un minimo conflitto di interessi con la sanità privata o convenzionata o pubblica, non dico che non dovrebbe candidarsi, ma dovrebbero farlo nel rigoroso rispetto della legge. Come si fa a diventare controllori di se stessi?».

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