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PAOLA – Dal giorno in cui è noto l’esito del voto amministrativo relativo al primo turno elettorale, e che ha promosso al ballottaggio, rispettivamente, Emira Ciodaro e Giovanni Politano, i “fedayn” di entrambi gli schieramenti politici contrapposti hanno dato vita ad una miriade di attacchi contro i propri avversari. Attacchi rappresentati, intanto, da videomessaggi, realizzati anche in ambienti privati e messi in circolazione da altri invitati per colpire i “devoti” di singoli schieramenti, nonché da audio realizzati in chat da candidati a sindaco e messi in circolazione da “traditori” del gruppo di “amici” di medesima fede politica.

E poi, tra gli altri, gli immancabili post Facebook con accuse più o meno sibilline contro il candidato o i candidati dello schieramento avversario, nonché le accuse feroci rivolte a singoli candidati o comunque a leader politici da parte di profili anonimi, sempre sul popolare social network. Tramite whatsapp, infine, stanno circolando un numero importante di videocomposizioni contro singoli candidati e schieramenti per documentare singoli episodi di incoerenza politico-elettorale.

Insomma, è una delle campagne elettorali più avvelenate degli ultimi decenni. Entrando più nei dettagli, alcuni giorni addietro è stato fatto circolare il video di un avvocato schierato politicamente con uno dei due gruppi che si lavava i piedi con lo champagne, affermando a ripetizione “la casta è morta”, con riferimento alla compagine politico-amministrativa di cui lui stesso ha fatto parte. Un videomessaggio realizzato dentro la villa di un altro professionista di Paola, durante un party tra amici, e messo in circolazione da qualche invitato, non si comprende se per ragioni politiche ed elettorali o solo per colpire il protagonista della scenetta. Videomessaggio poi ripreso sul social da profilo anonimo e, infine, cancellato dopo apposita diffida.

Stanno circolando, poi, altri due video di festa per il responso elettorale del primo turno che immortalano un noto professionista, in un caso utilizzando parole pesanti contro il sindaco uscente. Circola, ancora, un altro video con annesso screenshot di un pregiudicato che, durante un comizio elettorale, offre aiuto a un candidato. E poi un numero elevatissimo di fotocomposizioni con slogan, anche pesanti, contro singoli candidati e contro “portatori di voti” delle due coalizioni.

Tema principale di questa serie lunghissima di attacchi incrociati, dunque, sono le gesta di questo o quel rappresentante politico, giovane o attempato, consumate in passato o anche recentemente, e quindi l’invito a non votarlo perché altrimenti “si prenderanno Paola” o “demoliranno Paola”. In tanti, peraltro, hanno puntato il dito a più riprese, silenziosamente, contro gli “impresentabili” di ogni coalizione: alcuni vicini a persone che possiedono pregiudizi penali; altri considerati inaffidabili della politica; altri ancora per essersi riciclati attraverso volti nuovi della politica.

Le accuse di incoerenza, poi, riguardano due coalizioni che, in un modo o nell’altro, hanno raccolto o si sono alleate con transfughi provenienti da coalizioni avversarie e dopo mesi di feroci attacchi, anche di tipo giudiziario e personale. In tal senso, “chi non ha peccato scagli la prima pietra”, è il messaggio più azzeccato, postato sul social network da un attento osservatore della politica.

Ed, in effetti, come potrebbe non essere condivisa questa sottolineatura? Chi fino a poco tempo fa, direttamente o indirettamente, ha fatto parte di una determinata coalizione, dopo esserne fuoriuscito a cominciato ad attaccare i suoi ex amici e compari, puntando il dito su varie questioni politiche e amministrative.

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