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L'attuale ospedale di Cosenza

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COSENZA – Da qualche tempo nell’area urbana cosentina si è intensificato il dibattito sull’ubicazione del nuovo grande hub regionale. La vecchia Annunziata, il cui corpo principale risale agli anni ‘30, mostra appieno gli anni che ha. Il problema, apparentemente, è dove costruire il nuovo nosocomio e soprattutto come collegarlo con la facoltà di Medicina che sta per sorgere presso l’Unical che ha già attivato i primi tre anni di corso.

Rende dice che la soluzione migliore è costruire l’ospedale sulle colline di Arcavacata, di fianco l’università. Questo perchè i terreni sono di proprietà della Provincia per cui le procedure di esproprio dovrebbero essere più semplici; perchè quell’area diventa baricentrica rispetto allo sviluppo a Nord dell’area urbana sopratutto in considerazione del fatto che dovrebbero essere realizzati da qui a poco lo svincolo autostradale di Settimo e la nuova stazione ferroviaria di Montalto Uffugo.

Cosenza dice che l’ospedale invece deve sorgere nell’area di Vaglio Lise, nei pressi della stazione ferroviaria, e che è di competenza del consiglio comunale della città dei Bruzi individuare l’ubicazione. Così a Cosenza si sta cercando di forzare le tappe. C’è stata la delibera di giunta numero 76 del 10 giugno scorso che ha individuato Vaglio Lise come location ideale; poi la proposta è stata approvata a maggioranza in commissione urbanistica ed infine è attesa la sua ratifica nel consiglio comunale del prossimo 21 giugno. Il dibattito politico si fa sempre più serrato, essendo il nuovo ospedale una infrastruttura fondamentale per la futura grande città di Cosenza.

Ma dietro le chiacchiere, cosa c’è di concreto? Ci sono effettivamente i soldini per fare l’ospedale? Domande che all’apparenza possono sembrare scontate, banali, ma in realtà non è così. Abbiamo scoperto infatti che l’ospedale di Cosenza fa parte degli interventi inseriti dalla Regione nel Documento Programmatico di utilizzo delle risorse ex art. 20 L. 67/88 trasmesso al Ministero della Salute. Questo articolo era inserito nella  legge finanziaria 67/88 che prevedeva un programma straordinario di investimenti pubblici in sanità. L’obiettivo era ammodernare il patrimonio strutturale e tecnologico del Servizio Sanitario Nazionale per rispondere con strutture e tecnologie sempre più appropriate, moderne e sicure, alle necessità di salute della comunità. Fra gli investimenti c’è appunto il nuovo ospedale di Cosenza. Il problema è che l’infrastruttura deve essere inserita nel piano triennale degli investimenti che la Regione deve rimandare aggiornato al Ministero. Al momento nessuno ha inviato il programma e forse qui si capisce il silenzio della Regione rispetto al dibattito che si sta sviluppando a Cosenza.

Non sappiamo infatti se il mancato invio del piano triennale di investimenti non sia stato preparato proprio perchè non c’è certezza sull’ubicazione del nuovo hub e quindi sui relativi costi di realizzazione o ci siano altri problemi di natura tecnico/burocratica. Fatto sta che da Roma attendono il piano triennale corretto per sottoporlo al parere del Nucleo di Valutazione degli investimenti del Ministero. Fino ad allora l’ospedale non è finanziato se non sulla carta come sovente capita in Calabria.

Insomma un po’ come la Statale 106, che viene definita opera strategica nell’allegato infrastrutture al Def, ma poi le coperture finanziarie non sono previste ma dovranno essere inserite nelle prossime manovre di bilancio. Qui la situazione è molto simile. L’ospedale è compreso nel piano degli investimenti ex art. 20, ma attualmente non è finanziato perchè il Ministero aspetta la relazione triennale degli investimenti da parte della Regione. Se così stanno le cose i  municipi di Cosenza, Rende, Montalto e Castrolibero possono continuare a discutere per un bel po’ prima di vedere la posa della prima pietra.

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