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La piazza della frazione di Campora San Giovanni

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AMANTEA – I commissari straordinari del Comune di Amantea – Antonia Maria Surace, Vito Turco e Berardino Nuovo – hanno impugnato la delibera regionale con la quale si dava il via libera al referendum per la rideterminazione dei confini di Amantea e Serra d’Aiello, associando la frazione di Campora a quest’ultimo comune (LEGGI).

Un provvedimento maturato a seguito della proposta di legge presentata dall’on. Giuseppe Graziano su richiesta dell’associazione camporese “Ritorno alle origini di Temesa” (di cui Graziano è socio).

«Il consiglio regionale, con la delibera in questione – si legge nella proposta di legge – ha disposto altresì di limitare il referendum ai soli cittadini residenti nella frazione di Campora e ai cittadini residenti a Serra D’Aiello, quali popolazioni interessate dalla modifica dei confini territoriali e dalla modifica della denominazione del comprensorio territoriale risultante, interpretando in maniera erronea i principi sanciti nella materia dalla Corte costituzionale».

E, ancora: «L’articolo 15 del D.lgs 267/2000 (Tuel) rubricato modifiche territoriali fusione ed istituzione di comuni sancisce al comma 1: A norma degli articoli 117 e 133 della Costituzione, le regioni possono modificare le circoscrizioni territoriali dei comuni sentite le popolazioni interessate, nelle forme previste dalla legge regionale. Salvo i casi di fusione tra più comuni, non possono essere istituiti nuovi comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti o la cui costituzione comporti, come conseguenza, che altri comuni scendano sotto tale limite».

«In seguito alla costituzione del nuovo Comune si verificherebbe la situazione paradossale per la quale sia Amantea (privata della sua frazione), sia il nuovo Comune denominato “Temesa” (originato dal trasferimento di Campora a Serra d’Aiello) scenderebbero sotto la suddetta quota di 10.000 abitanti». La suddetta interpretazione, pertanto, «oltre a violare il suddetto articolo di Legge, costituisce un grave vulnus alla partecipazione di tutti i cittadini di Amantea ad una decisione che li vedrebbe, da un giorno all’altro, privati di una parte fondamentale del proprio territorio».

La delibera in discussione «non prende in alcuna considerazione le conseguenze che la modifica territoriale avrebbe su tutto il comprensorio né dal punto infrastrutturale, in particolare sulla gestione del Porto turistico e della zona Pip, né dal punto di vista economico-finanziario», e la suddetta modifica comporterebbe anche «il trasferimento al nuovo Comune “Temesa” del pagamento dei mutui per i lavori effettuati a Campora, nonché il trasferimento di quota parte del debito accertato con il dissesto finanziario dichiarato nel 2017, unitamente a quello emergente in seguito al predissesto attivato nel c.a.».

Pertanto ravvisata «la palese illegittimità del provvedimento in oggetto e di tutte le motivazioni ivi addotte; altresì l’evidente inopportunità dello stesso, dal momento che tale atto interviene a soli 4 giorni dalle elezioni; è necessario e doveroso opporsi in tutte le sedi giudiziarie competenti».

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