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Il Comune di Cariati

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CARIATI (COSENZA) – “La mia esperienza di Sindaco finisce qui. Ci ho provato, ma non ci sono le condizioni per andare avanti”. Filomena Greco, nel pomeriggio di ieri, ha rassegnato le sue dimissioni dalla carica di sindaco di Cariati. Affida ad una lunga lettera, trasmessa al presidente del Consiglio comunale e al segretario comunale, le motivazioni che l’hanno indotta “con molto rammarico e grande dolore, ma in assoluta serenità” alle dimissioni. Non ci sono le condizioni oggettive per andare avanti, scrive, per proseguire “un progetto di cambiamento e di nuove prospettive di sviluppo per questa città nel contesto territoriale”, anche se ritiene di aver operato “solo per il bene della collettività, con scelte forti che, a regime, produrranno risultati e benefici per l’intera cittadinanza”.

Filomena Greco, nella lunga nota, ripercorre vari passaggi della sua esperienza di primo cittadino, interrotta la prima volta, nel gennaio 2018 dalle dimissioni in massa di otto consiglieri (quattro di maggioranza e quattro di minoranza) a solo 18 mesi dall’insediamento; la seconda volta, invece, dopo la rielezione del giugno 2018, da due inchieste della Procura di Castrovillari in cui è rimasta coinvolta insieme ad altre persone, per le quali è stata sottoposta a provvedimenti restrittivi (arresti domiciliari e divieto di dimora). “Ho svolto realmente il ruolo di sindaco dal 6 giugno al 31 dicembre 2016 – ammette la Greco – poi è iniziato un vero e proprio stillicidio che ha portato alla caduta di quel primo esecutivo, alla mia rielezione e alla stagione che mi ha visto soggetta ad atti dell’autorità giudiziaria che hanno coinvolto anche la mia famiglia”.

Nel primo caso, si giustifica, “per aver mandato via dal Comune di Cariati una ditta dichiarata definitivamente interdetta per mafia”; nel secondo “per aver pagato un condono già rilasciato dalla vecchia amministrazione”, dichiarandosi fiduciosa nella magistratura e consapevole di “non mai aver posto in essere alcun atto contrario alla legge e agli interessi dei cariatesi”. Quindi, l’ormai ex sindaca, inizia con una serie di accuse. Afferma di non aver mai fatto parte del “cerchio magico”, cioè di quelle famiglie che per decenni “hanno gestito e dilapidato le casse comunali”.

Filomena Greco, sindaco dimissionario di Cariati

Un “sistema feudale”, a suo dire, che avrebbe bloccato negli ultimi 30-40 anni “la crescita culturale, politica ed economica della città, ne ha decretato lo spopolamento e l’isolamento territoriale e ha distrutto la rete di relazioni e rapporti interpersonali”. E ancora accuse, alla macchina comunale, di “incapacità a gestire l’ordinario”. A riguardo, indica quali “emergenze che riesplodono ad orologeria” la carenza idrica, le problematiche fognarie e di illuminazione pubblica, “ereditate dal passato”, rispetto a cui, a suo parere, la macchina comunale è “incapace di far fronte al governo dell’ordinario e dello straordinario” e si regge solo sulla buona volontà dei lavoratori socialmente utili (Lsu) o di pubblica utilità (Lpu); gli Uffici, aggiunge, “rispondono solo a se stessi o a coloro che nel passato gli hanno consentito di accedervi o che fanno parte del loro entourage politico, in un clima di odi e di violenza verbale cristallizzatosi in decenni di predominio incontrastato delle stesse famiglie, alleatesi nelle ultime competizioni elettorali”. Filomena Greco, nella sua lettera, esprime anche il suo rammarico per essere stata, a suo dire, oggetto di “attacchi personali e famigliari violenti e spesso meschini”; chiede, inoltre, che venga fatta chiarezza sugli atti delle passate Giunte e sulle “anomalie” che tra l’altro hanno portato il comune di Cariati in una situazione di profondo dissesto economico di cui ha denunciato ogni cosa alle Autorità competenti, sia da sindaco, sia da consigliere di opposizione.

E ricorda, in proposito, le denunce dei “casi di falsi in bilancio e il caso Sogefil, che ad oggi non ha ancora visto alcun responsabile tra coloro che avevano il dovere di controllare, che hanno contribuito a gettare nel baratro più profondo i cittadini di Cariati e che potrebbero configurarsi come danno erariale”.Le sue dimissioni, aggiunge, derivano anche dalla frustrazione di non riuscire ad incidere positivamente sui diritti garantiti costituzionalmente a tutti i cittadini, ad oggi negati: da quello alla mobilità, alla giustizia, dalla salute alla eco-sostenibilità ambientale. “Sono stanca di scrivere a tutte le autorità competenti – afferma con amarezza – fare riunioni a tutti i livelli, tenere consigli comunali anche aperti senza sortire nulla di positivo per la collettività”.

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