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In questa storia i protagonisti si chiamano (quasi) tutti Francesco. C’è Francesco Allotta, che tutti chiamano Chicco: inseguendo la passione per la musica, anni fa ha lasciato la cittadina di Paola, in provincia di Cosenza, diretto verso Roma. E oggi che Chicco si sposa, le sue nozze vengono trasmesse in mondovisione perché a benedire lo scambio delle fedi nuziali c’è un altro Francesco, che è il Papa. Bergoglio, infatti, per la prima volta da quando è diventato pontefice, celebra il matrimonio di venti coppie, un evento che ha rarissimi precedenti, l’ultimo dei quali nel 2000 con Giovanni Paolo II. 

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Chicco si è ritrovato tra i prescelti per merito dell’iniziativa di un frate che si chiama anche lui Francesco. E poi, soprattutto, grazie alla devozione per un altro celeberrimo Francesco, il santo di Paola. A svelarlo è Alessandra, la sposa di Chicco, l’unica che ha un nome originale, in questa vicenda: «A maggio scorso – dice – quando abbiamo deciso di sposarci dopo circa un anno di convivenza, siamo andati nella chiesa di Roma alla quale Chicco si sentiva più legato». Quella chiesa è Sant’Andrea delle Fratte, la basilica dei frati minimi seguaci del carisma del patrono calabrese. Lì si trova, tra l’altro, il dipinto della Madonna del Miracolo, quello davanti al quale, nel 1842, avvenne la conversione del fascinoso ebreo Alfonso Ratisbonne e la cui immagine è stata riprodotta anche nel santuario di Paola. «Chicco, da bravo calabrese, voleva sposarsi in un luogo che richiamasse le sue radici», commenta con un sorriso Alessandra. 

La terra del suo futuro marito lei l’ha visitata due volte, sempre d’estate. Lui torna per stare in famiglia ma anche per lavorare. Chicco Allotta, infatti, è un dj. Lo fa sin da quando era ragazzo, prima per passione e poi per lavoro. Ha iniziato ai tempi delle scuole superiori nelle radio locali di Paola. Dopo la maturità ha deciso di provare a percorrere le strade di un sogno e il suo percorso lo ha portato in alto, fino a Radio Kiss Kiss, R101, Dimensione Suono. Ma nella stagione delle vacanze ci sono anche le serate alla console nelle discoteche dei luoghi di villeggiatura, meglio se nella sua Calabria. «Ci tengo a mantenere i legami», confida Chicco a pochi giorni dalle sue nozze.

Anche quando, nel 2000, fu Wojtyla a celebrare solennemente il rito del matrimonio in piazza San Pietro per il giubileo delle famiglie, c’erano sposi calabresi tra i protagonisti. Si tratta di Rosario e Pina Langella, una coppia di San Marco Argentano, un altro paese del Cosentino. Loro avevano promesso di scambiarsi le fedi mentre partecipavano alla Giornata mondiale della gioventù di Parigi, nel 1997 e tre anni più tardi hanno mantenuto l’impegno davanti al Papa polacco. In quel caso, era stata decisiva una lettera di richiesta inviata alla curia vaticana insieme ad una nota di accompagnamento sottoscritta dall’allora vescovo della loro diocesi, Augusto Lauro.
Per Chicco e Alessandra, invece, è stato padre Francesco, il religioso minimo che hanno incontrato in Sant’Andrea delle Fratte, a trascrivere la storia d’amore in una pagina di storia della Chiesa. Il religioso aveva ricevuto una nota dal vicariato: per il rito del 14 settembre in San Pietro, si stavano scegliendo coppie indicate dalle parrocchie cittadine, dato che il Papa è vescovo di Roma. E padre Francesco, che si apprestava a seguire il percorso di preparazione al matrimonio di Chicco e Alessandra, ha suggerito i loro nomi. 

Quando è arrivato l’annuncio che il dj calabrese e la sua fidanzata erano tra i prescelti, la prima reazione è stata di incredulità. «Poi – racconta Chicco – pensavamo all’emozione che avremmo provato davanti al Papa e ci siamo accorti che faticavamo a realizzare che stavamo preparando il nostro matrimonio». Perché in fondo, aggiunge Alessandra, «la sensazione di trovarsi lì rischia di superare persino l’emozione da anello». 

Di certo, per chi si sposa in Vaticano, la tradizione va messa da parte. Gli sposi si incontrano in sacrestia ed entrano insieme fino ai piedi dell’altare, i parenti più stretti si devono sistemare tra i banchi ma non hanno garanzia di finire dietro agli sposi per i quali sono in festa. Una cosa, però, Chicco l’ha chiesta. Dei posti riservati agli sposi nella basilica di San Pietro, vuole occupare quelli più a sinistra. «Alle mie spalle – spiega – avrei così la statua di san Francesco di Paola, credo che le altre coppie non me lo potranno negare».

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